Mentre in città va di scena il ritorno della democrazia partecipata – che ha visto l’elezione di Sergio Pititto a sindaco -, la terna commissariale che ha guidato palazzo San Giorgio per due anni e mezzo si congeda. “A conclusione del periodo di gestione commissariale straordinario iniziato il 28 febbraio 2020, preceduto da un periodo di commissariamento ordinario iniziato il 23 gennaio precedente, esprimiamo alla comunità napitina nelle sua declinazioni politiche, sociali, culturali, imprenditoriali, al mondo della scuola, dello sport, delle parrocchie, alle famiglie, gli auguri più cordiali e fervidi di un futuro radioso e positivo che veda Pizzo, attraverso i nuovi eletti, cui formuliamo forti auspici di proficuo, fecondo lavoro”. Sono le parole di commiato della triade commissariale nelle persone di Antonio Reppucci, Giuseppe Di Martino e Antonio Corvo in un lungo post sulla pagina Facebook del Comune napitino.
I funzionari inviati dal governo dopo lo scioglimento invitano quindi i neo eletti a “recuperare ritardi antichi di crescita e di sviluppo, risollevarsi e superare criticità e problemi nell’erogazione dei molteplici servizi, per assicurare una migliore vivibilità e qualità della vita, esaltandosi la carica esplosiva che deriva dalla sua invidiata posizione geografica e dai suoi riconosciuti scrigni di tesori di bellezze storico, paesaggistiche, architettoniche, enormi potenzialità ancora non completamente sprigionatesi”.
I funzionari inviati dal governo dopo lo scioglimento invitano quindi i neo eletti a “recuperare ritardi antichi di crescita e di sviluppo, risollevarsi e superare criticità e problemi nell’erogazione dei molteplici servizi, per assicurare una migliore vivibilità e qualità della vita, esaltandosi la carica esplosiva che deriva dalla sua invidiata posizione geografica e dai suoi riconosciuti scrigni di tesori di bellezze storico, paesaggistiche, architettoniche, enormi potenzialità ancora non completamente sprigionatesi”.
“Con la concordia le grandi cose crescono”
Sono stati 28 mesi intensi, con tante interlocuzioni con le varie espressioni associative locali che auspicavano un risveglio delle coscienze “nel convincimento generale che la città dovesse rialzarsi per rimettersi in gioco, mettendosi alle spalle vicende non positive e guardare al futuro con un sorriso e con una prospettazione ottimistica”, hanno aggiunto gli ormai ex commissari che hanno messo a disposizione degli amministratori neoeletti, di associazioni e cittadini un’articolata e ben dettagliata relazione finale di 110 pagine, redatta da loro stessi, delineante un “quadro chiaro, preciso, possibilmente esaustivo, con cui si da conto alla città dell’attività svolta, delle iniziative assunte, delle misure intraprese, dei provvedimenti adottati, della situazione delle opere e dei lavori pubblici, delle condizioni economico-finanziarie del comune, delle criticità superate e di altre che occorrerà attenzionare, sapendo oculatamente intercettare, ai fini del loro superamento, le enormi possibilità fornite dal Pnrr”.
Quindi le conclusioni dei commissari con un un brocardo latino che sembra loro pertinente: “Con la concordia le grandi cose crescono, con la discordia anche le piccole vanno in rovina”. (f.p.)