di Bruno Mirante – Da quando Mimmo Tallini ha ripreso a pieno titolo il ruolo di coordinatore provinciale di Forza Italia, dopo l’autosospensione che ha fatto seguito al suo coinvolgimento nell’inchiesta della Dda nota come Farmabusiness, sta mettendo a segno un colpo dietro l’altro. Prima la sostituzione dei coordinatori di area della provincia sgraditi all’ex presidente del Consiglio regionale, poi le dimissioni dell’assessore Alessio Sculco che hanno portato all’ingresso nel governo Abramo di Rosario Lostumbo e a un valzer di deleghe che sono state per l’occasione rimodulate. Ma non solo. Forse il più clamoroso dei “colpi” che Tallini sta tenendo in canna riguarda il tentativo che si sta consumando in queste ore di raccogliere le firme per presentare una mozione di sfiducia al presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni durante la seduta in programma domani. Mentre è partita la conta all’interno del variegato civico consesso del capoluogo per comprendere in quanti siano davvero disposti a sfiduciare Polimeni, i primi “no, grazie” sarebbero arrivati da alcuni dei componenti del gruppo misto, il più folto numericamente delle compagini consiliari. Al punto da mettere a serio rischio il raggiungimento delle firme necessarie per presentare la mozione.
Ma è la compagine proponente quella che offre maggiori spunti per gli osservatori politici. L’iniziativa, infatti secondo quanto riferiscono fonti di Palazzo De Nobili, sarebbe partita da un accordo tra Tallini e colui che nell’ultimo lustro ha indossato i panni del “ribelle” e di strenue oppositore di Abramo e Tallini: il capogruppo di “Fare per Catanzaro”, Sergio Costanzo. Proprio lui, cresciuto politicamente all’ombra del consigliere regionale di Fi e poi staccatosi polemicamente dal suo “vate” per approdare al centrosinistra. Ora secondo quanto riferiscono fonti accreditate sarebbe risbocciata l’intesa tra i due ex nemici giurati anche in considerazione del fatto che Costanzo (nonostante su di lui penda un rinvio a giudizio per l’inchiesta “Gettonopoli” relativamente sia ai presunti gettoni di presenza indebitamente percepiti che alle cosiddette “assunzioni fittizie di consiglieri in aziende”) è in predicato per una candidatura al Consiglio regionale nelle fila dell’Udc. Una sorta di “ritorno a casa” che è destinato a produrre polemiche ed effetti elettorali non trascurabili se si considera che il movimento “Fare” è stata la lista più votata del centrosinistra alle ultime comunali superando anche il Pd. Proprio in queste ore il gruppo forzista incontrerà i consiglieri fedeli al sindaco per tentare di convincerli ad apporre le firme mancanti per “colpire” Polimeni. Nonostante Forza Italia possa contare sui tre consiglieri dell’Udc, infatti, non è improbabile che il tentativo si concluda con un nulla di fatto.
Ma è la compagine proponente quella che offre maggiori spunti per gli osservatori politici. L’iniziativa, infatti secondo quanto riferiscono fonti di Palazzo De Nobili, sarebbe partita da un accordo tra Tallini e colui che nell’ultimo lustro ha indossato i panni del “ribelle” e di strenue oppositore di Abramo e Tallini: il capogruppo di “Fare per Catanzaro”, Sergio Costanzo. Proprio lui, cresciuto politicamente all’ombra del consigliere regionale di Fi e poi staccatosi polemicamente dal suo “vate” per approdare al centrosinistra. Ora secondo quanto riferiscono fonti accreditate sarebbe risbocciata l’intesa tra i due ex nemici giurati anche in considerazione del fatto che Costanzo (nonostante su di lui penda un rinvio a giudizio per l’inchiesta “Gettonopoli” relativamente sia ai presunti gettoni di presenza indebitamente percepiti che alle cosiddette “assunzioni fittizie di consiglieri in aziende”) è in predicato per una candidatura al Consiglio regionale nelle fila dell’Udc. Una sorta di “ritorno a casa” che è destinato a produrre polemiche ed effetti elettorali non trascurabili se si considera che il movimento “Fare” è stata la lista più votata del centrosinistra alle ultime comunali superando anche il Pd. Proprio in queste ore il gruppo forzista incontrerà i consiglieri fedeli al sindaco per tentare di convincerli ad apporre le firme mancanti per “colpire” Polimeni. Nonostante Forza Italia possa contare sui tre consiglieri dell’Udc, infatti, non è improbabile che il tentativo si concluda con un nulla di fatto.
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