Gratteri ospite a Trame: “Tutti i quesiti referendari erano assolutamente inutili” (VIDEO)

Frecciate al governo nazionale: "La gente non ha soldi, ma loro trovano 28 milioni per le casette dell'amore nelle carceri..."
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Torna per l’undicesima edizione “Trame”, il festival dedicato alla letteratura incentrata su temi come criminalità e legalità, come sempre racchiusa tra Palazzo Nicotera e Piazzetta San Domenico a Lamezia Terme. Tra gli ospiti della seconda giornata dell’importante evento anche il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, ormai ospite fisso alla rassegna lametina.

La questione referendum

La questione referendum

“Tutti i quesiti referendari erano assolutamente inutili – afferma il procuratore -. Il più stupido era quello riguardante la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, con cui si chiedeva l’abolizione dell’obbligo di un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per presentare la propria candidatura al Cdm. La separazione delle carriere? Quello di cui il sistema giudiziario ha bisogno è esattamente il contrario. Tutte le riforme che questo governo sta facendo non risolvono i problemi della giustizia. Andiamo alle commemorazioni delle stragi di Palermo e ci strappiamo i capelli parlando di Falcone e di Borsellino, però portiamo in dote l’improcedibilità, la patente a punti per i magistrati e la riforma del Csm. Sicuramente erano questi i sogni di Falcone e Borsellino… Purtroppo i morti non si possono difendere, allora fin quando siamo vivi dobbiamo parlare noi altrimenti saremo dei codardi”.

Il ricordo di Falcone e Borsellino

“Falcone e Borsellino – prosegue – erano due uomini diversi, però avevano in comune una grande intelligenza. Erano invidiati perché capivano le cose vent’anni prima degli altri e immaginavano una strategia per arginare le mafie. Falcone e Borsellino erano combattuti, derisi, diffamati e calunniati anche all’interno delle istituzioni. Falcone non ha vinto una battaglia all’interno della magistratura, però poi quando è morto  i gattopardi sono saliti sui palchi a commemorarlo. C’è gente ancora viva che ha deriso Falcone e Borsellino e parla di mafia, facendosi la croce prima di mangiare. E’ importante ricordare tutte queste cose, che fanno parte della storia. Qui ci sono ragazzi che credono nella giustizia, perché dobbiamo uccidere la loro speranza? Perché c’è qualche trombone a cui tutto questo dà fastidio ed è invidioso che questi ragazzi crescano nel mito di Falcone di Borsellino?”.

Le critiche alla politica

Gratteri non risparmia aspre critiche nei confronti della politica. “Mentre la gente non ha i soldi per arrivare a fine mese, questo governo trova 28,6 milioni di euro per costruire in ogni casa circondariale un prefabbricato dove un detenuto alta sicurezza può incontrare la moglie o il marito per 24 ore ogni 30 giorni. Ecco – afferma sarcasticamente il magistrato -, questa è la priorità del governo sulla giustizia e sulla sicurezza. Io sono il consulente gratuito di tutti, mi chiamano parlamentari da Rifondazione comunista al Pd per finire a Fratelli d’Italia solo per sapere cosa ne penso di riforme normative. Mi posso permettere il lusso di parlare con tutti perché non chiedo nulla in cambio”.

I problemi della Calabria

Infine, sulla Calabria: “Amo questa terra e proprio per questo posso permettermi di parlarne male. La colpa principale dei problemi che persistono in Calabria è soprattutto della politica, di chi nei decenni passati non ha ragionato in termini di lungo periodo. La politica parla solo della bellezza del mare, delle montagne e della lunghezza delle nostre coste. Ma avete pensato che in Calabria non c’è un’università per il turismo? Per fortuna che a Reggio Calabria abbiamo la facoltà di Agraria, che è utile e non produce disoccupati. Qui abbiamo la più grande biodiversità d’Italia, quindi potremmo produrre una vasta gamma di prodotti. Ma finora ci siamo limitati solo a produrre la materia prima con grandi costi perché nessuno ha pensato a costruire strade o ferrovie. D’altronde abbiamo ancora la Reggio Calabria-Taranto che è stata costruita da Mussolini”.

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