Lavoro: Istat, ​a Sud retribuzioni orarie più basse del 16,2%

Per i rapporti di lavoro di imprese localizzate nelle regioni del Sud le retribuzioni orarie mediane sono più basse si (10,25 euro) mentre il valore più elevato è in quelle del Nord-ovest (11,91 euro), con un differenziale retributivo pari al 16,2%. Lo rileva l’Istat spiegando che nel Nord-ovest sono attivi il 31,4% dei rapporti di lavoro totali, al Sud il 17,1% e nelle Isole il 6,7%.

Il valore più basso della retribuzione oraria mediana (pari a 8,4 euro) – spiega l’istituto – si registra per i rapporti nelle imprese con attività economica inclusa nella sezione Altre Attività di Servizi dove si concentrano il 2% del totale dei rapporti. Il valore più alto, pari a 22,56 euro, si osserva, invece, per i rapporti di lavoro della sezione Attività Finanziarie e Assicurative che rappresentano il 2,7% dei rapporti di lavoro complessivi. Le imprese delle Attività manifatturiere sono quelle con la maggiore percentuale di rapporti di lavoro (pari al 20,9%) per i quali si osserva una retribuzione oraria mediana pari a 12,59 euro.

Il valore più basso della retribuzione oraria mediana (pari a 8,4 euro) – spiega l’istituto – si registra per i rapporti nelle imprese con attività economica inclusa nella sezione Altre Attività di Servizi dove si concentrano il 2% del totale dei rapporti. Il valore più alto, pari a 22,56 euro, si osserva, invece, per i rapporti di lavoro della sezione Attività Finanziarie e Assicurative che rappresentano il 2,7% dei rapporti di lavoro complessivi. Le imprese delle Attività manifatturiere sono quelle con la maggiore percentuale di rapporti di lavoro (pari al 20,9%) per i quali si osserva una retribuzione oraria mediana pari a 12,59 euro.

I differenziali retributivi si ampliano al crescere della classe dimensionale di impresa: il valore minimo della retribuzione oraria, pari a 10,2 euro, si osserva per i rapporti di lavoro presso imprese con un numero di dipendenti inferiore a 10. Usando questo valore come riferimento, si registrano retribuzioni superiori dell’8,2% nelle imprese con un numero di dipendenti fra 10 e 49, del 18,1% in quelle della classe dimensionale 50-249 e del 27,5% nelle imprese con almeno 250 dipendenti.     Rispetto al 2014, nel 2017 aumentano in misura più marcata, rispetto all’andamento generale, le retribuzioni mediane per le posizioni occupate in imprese del Sud (+2,3%), in imprese con meno di 10 dipendenti (+2,5%) e nelle imprese delle Altre attività di servizi (+3,6%).

Redazione Calabria 7

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