Legge ‘moltiplica-poltrone’ in Calabria, i capigruppo della maggioranza: “Nessun aumento dei costi”

I cinque firmatari della proposta che lunedì sarà al vaglio del Consiglio regionale chiariscono: "L'ipotesi di incostituzionalità è totalmente infondata"
Il Consiglio approva la manovra, fortemente condizionata dalla necessità di garantire gli equilibri rimpinguando i fondi emergenziali

“Lo Statuto della Regione Calabria prevede la composizione del Consiglio regionale con 30 consiglieri (Art.15) e della Giunta regionale con 7 assessori oltre al presidente (Art.35). E basterebbe questo per mettere a tacere tutte le inutili polemiche di questi giorni. Purtroppo, però, chi è pagato per leggere anche questi atti e farsi una cultura istituzionale non lo fa e continua a sbandierare un populismo becero e meschino con il solo scopo di danneggiare le istituzioni di cui loro stessi fanno parte”. I capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale intervengono sulla cosiddetta proposta di legge “moltiplica-poltrone” che lunedì sarà al vaglio dell’assemblea di palazzo Campanella.

“Zero spese e nessuna ipotesi di incostituzionalità”

“Zero spese e nessuna ipotesi di incostituzionalità”

La nota porta la firma di Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Giovanni Arruzzolo (Forza Italia), Francesco De Nisi (Coraggio Italia), Giuseppe Graziano (Udc), Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia), ovvero i firmatari della proposta di legge sull’incompatibilità tra la carica di consigliere e quella di assessore regionale.  “Innanzitutto – scrivono – è d’obbligo sottolineare come non sia prevista alcuna variazione finanziaria. La legge in questione non prevede alcun aumento dei costi, così come certificato dagli uffici preposti. Secondariamente l’ipotesi di incostituzionalità è totalmente infondata atteso che questo è il metodo procedurale adottato e assestato dalla maggioranza delle regioni italiane. Con una ragione che è quella – essa si Costituzionale – di dividere il potere legislativo da quello esecutivo. Oggi in Calabria non è così e – a zero spese – cerchiamo di porre rimedio a questo vulnus democratico”.

Stop alle speculazioni politiche

Per i capigruppo della maggioranza che sostiene Roberto Occhiuto non ci sarebbe nessun parallelismo con quanto accaduto nel 2014 e la proposta tende a separare il potere legislativo da quello esecutivo rendendo – a loro giudizio – il consiglio regionale della Calabria ‘sovrano e indipendente’. “Si tratta di una legge ordinaria – specificano – che introduce l’incompatibilità tra due figure ma soprattutto perché non andiamo ad aumentare il numero delle rappresentanze istituzionali con una maggiore spesa per l’Ente. Chi dice questo mistifica la realtà con il solo scopo di montare polemica facendo leva sull’insofferenza che i cittadini hanno nei confronti degli organi democratici. È un metodo vergognoso. Una scelta politica che non intacca il bilancio e non genera pregiudizio costituzionale secondo i firmatari che evidenziano un altro particolare: “Si sceglie di dare spazio a chi ha ottenuto il consenso del popolo consentendo loro di poter operare e, sedendo in giunta e in consiglio, dare voce alla volontà dei calabresi. Il nostro obiettivo è quello di rendere più efficiente ed efficace l’azione politica. In aula non mancherà l’occasione per approfondire gli aspetti tecnici e politici ma riteniamo che sia necessario porre fine a speculazione fine a sé stesse”.

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