Lockdown a Catanzaro, cittadini divisi: c’è chi accetta e chi si ribella (VIDEO)

di Damiana Riverso – A poche ore dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm, che ha visto la Calabria rientrare nella zona cosiddetta rossa, quella con più limitazioni, abbiamo ascoltato le opinioni della gente comune. Molti appaiono rassegnati alla decisione del Governo, e sono pronti a restare in casa e seguire le regole “per la salute e per il bene della Regione”. “Ci hanno chiuso troppo tardi”. “Avrebbero potuto farlo prima e per meno tempo, non proprio ora che c’erano segnali di ripresa, ma un po’ ce lo siamo meritato, per quello che si è visto in estate e durante queste ultime settimane. E’ anche vero che avrebbero potuto incrementare i controlli e lasciare ai locali e ristoranti la possibilità di lavorare”. Il lavoro, è proprio questo che preoccupa la gente comune, le piccole partita iva, i ristoratori, i dipendenti di piccoli negozi che ancora una volta corrono il rischio di restare senza nulla. La paura della perdita del lavoro, di non pagare le spese è l’incubo ricorrente di tutti coloro che non hanno il posto fisso. Ma se da un lato c’è chi accetta le restrizioni cercando di dare ancora fiducia in chi ci amministra e prende le decisioni, dall’altro c’è chi proprio non ci sta e accusa sia il Governo centrale che l’amministrazione regionale di non aver fatto abbastanza. C’è chi parla di numeri: “i contagi sono più bassi di molte altre regioni, perché chiudere”. Chi addirittura nega il problema: “qui non c’è nessun virus”. Gli scontenti dilagano e tante persone sono pronte a sfidare le regole e continuare a vivere in maniera normale.

Giusto o sbagliato da domani sarà possibile uscire solo per comprovate esigenze lavorative o di salute e sarà vietato spostarsi dall’interno del proprio comune se non per comprovate esigenze lavorative o di salute e autocertificazione alla mano. Resteranno aperte solo alcune categorie di negozi per i servizi alla persona. Bar e ristoranti saranno chiusi e sarà consentito solo l’asporto e la consegna a domicilio. Saranno aperte le scuole dall’infanzia e fino alla prima media, per tutti gli altri al via la didattica a distanza. Sospese le competizioni sportive ma si potrà svolgere attività motoria individuale e nei pressi della propria abitazione. Restano chiuse le palestre, i musei, i cinema, sale scommesse e bingo. Questo almeno per 15 giorni quando il ministro della Salute valuterà nuovamente i dati e deciderà se lasciare o meno la Calabria in zona rossa.

Giusto o sbagliato da domani sarà possibile uscire solo per comprovate esigenze lavorative o di salute e sarà vietato spostarsi dall’interno del proprio comune se non per comprovate esigenze lavorative o di salute e autocertificazione alla mano. Resteranno aperte solo alcune categorie di negozi per i servizi alla persona. Bar e ristoranti saranno chiusi e sarà consentito solo l’asporto e la consegna a domicilio. Saranno aperte le scuole dall’infanzia e fino alla prima media, per tutti gli altri al via la didattica a distanza. Sospese le competizioni sportive ma si potrà svolgere attività motoria individuale e nei pressi della propria abitazione. Restano chiuse le palestre, i musei, i cinema, sale scommesse e bingo. Questo almeno per 15 giorni quando il ministro della Salute valuterà nuovamente i dati e deciderà se lasciare o meno la Calabria in zona rossa.

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