Luce su quattro omicidi nel Vibonese, 14 vanno in carcere e spuntano 9 nuovi indagati (NOMI)

Tra di loro spiccano i nomi di tre collaboratori di giustizia che con le loro dichiarazioni hanno aiutato gli inquirenti a identificare presunti mandanti e killer

Sono complessivamente 23 gli indagati nell’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e denominata “Porto Salvo” che ha portato nella notte appena trascorsa alla notifica di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 14 persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio e tentato omicidio, occultamento di cadavere, estorsione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, delitti i quali per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso ed altri gravi reati. L’indagine condotta congiuntamente da polizia e carabinieri di Vibo fa luce sulla lupara bianca che ha inghiottito Massimo Stanganello nel 2008; sull’omicidio del perito assicuratore Michele Palumbo avvenuto a Longobardi nel 2010; quello di Mario Longo compiuto a Triparni nel 2012 e quello di Davide Fortuna in spiaggia a Vibo Marina nel luglio dello stesso anno.

In carcere

Il gip distrettuale di Catanzaro Luca Bonifacio ha disposto la misura cautelare in carcere per Francesco Alessandria, 54 anni di Sorianello; Rosario Battaglia, alias “Sarino”, 40 anni di Piscopio; Francesco Alessandro D’Ascoli, 53 anni di Vibo Marina; Angelo David, 41 anni di Piscopio; Stefano Farfaglia, 41 anni, di San Gregorio d’Ippona; Rosario Fiorillo, alias “Pulcino” di 35 anni di Piscopio; Michele Fiorillo, 38 anni di Piscopio; Pantaleone Mancuso, alias “Luni Scarpuni”, 63 anni di Nicotera Marina; Salvatore Patania, 46 anni di Stefanaconi; Saverio Patania, 48 anni di Stefanaconi; Nazzareno Patania, 51 anni di Stefanaconi; Antonino Francesco Staropoli, 48 anni di Vibo Valentia; Salvatore Tripodi, 53 anni di Vibo Marina; Salvatore Antonio Vita, 49 anni di Vibo Marina.

Indagati a piede libero

Risultano indagati a piede libero altre nove persone per le quali il gip ha ritenuto di non dover applicare alcuna misura cautelare. Tra di loro spiccano i nomi di tre collaboratori di giustizia che con le loro dichiarazioni hanno ricostruito alcuni dei retroscena degli omicidi contestati dagli inquirenti nelle quasi 300 pagine di ordinanza di custodia cautelare. Si tratta di Giuseppe Comito, 49 anni di Vibo Marina; Raffaele Moscato, 38 anni di Vibo Marina e Nicola Figliuzzi, 34 anni di Soriano Calabro. Tra gli indagati anche Pasquale Bellocchio, 60 anni di Vibo; Francesco La Bella, 51 anni di Piscopio; Elio Miriello, 79 anni di Pizzo; Giuseppe Patania, 44 anni di Stefanaconi; Rosario Runco, 57 anni di Vibo; Michele Russo, 87 anni di Vibo.

Le ipotesi accusatorie

Michele Russo, Elio Miriello, Rosario Runco e Pasquale Bellocchio sono indagati per il reato di favoreggiamento personale aggravato dalle finalità mafiose. Secondo gli inquirenti dopo l’omicidio di Mario Longo avrebbero aiutato Antonino Staropoli e Rosario Mantino (deceduto) ad eludere le investigazioni depistando la polizia giudiziaria con false dichiarazioni.

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