La conferenza stampa

‘Ndrangheta nella Sibaritide, colpo di Gratteri ai clan Abbruzzese e Forastefano: “Giornata importante” (VIDEO)

Venticinque gli indagati coinvolti nell'operazione, nome in codice Gentleman 2 (dal nome della prima ed omonima inchiesta del 2015), nei cui confronti sono state emesse misure eseguite in Italia e in altri Paesi dell’Ue

Associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacente, reati in materia di armi e di stupefacenti. Questi i reati contestati a 25 indagati coinvolti nell’operazione nome in codice Gentleman 2 (dal nome della prima ed omonima inchiesta del 2015) nei cui confronti sono state emesse misure cautelari eseguite in Italia e in altri Paesi dell’Unione Europea dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro, con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (Scico), delle forze di Polizia della Germania e del Belgio, e il supporto di Europol. L’inchiesta è coordinata della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, guidata dal procuratore Gratteri, insieme alla rappresentanza Italiana di Eurojust. Contestualmente all’ordinanza di misura cautelare è stata data esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del Tribunale di Catanzaro, sempre su richiesta della Dda di Catanzaro, di beni per un valore complessivo di 3,8 milioni di euro.

Le parole di Gratteri

Le parole di Gratteri

A illustrare, in una conferenza stampa nella Procura di Catanzaro, i dettagli di un blitz che ha registrato una forte collaborazione tra inquirenti di mezza Europa, concretizzatasi nell’allestimento di una “Squadra investigativa comune”, è stato lo stesso Gratteri, che ha parlato di “giornata importante e di indagine importante perché conferma l’alto target raggiunto dalla Guardia di Finanza ma anche la cooperazione preziosa di organismi internazionali come Eurojust, Europol, Interpol, Dcsa e della polizia federale belga e tedesca che ci hanno sorpreso per l’alta professionalità”. Una cooperazione “importante anche perché – ha proseguito Gratteri – ci ha consentito di colpire un’organizzazione dedita al traffico internazionale di droga ancora più pericolosa perché armata: ci troviamo infatti in un contesto mafioso che non è pericoloso solo perché importa tonnellate di cocaina ma anche perché si prepara alla difesa del territorio in conflitto con altri gruppi”. All’incontro con i giornalisti ha partecipato in collegamento da Liegi anche il commissario capo della polizia federale del Belgio, Francois Farcy. Presenti alla conferenza stampa nella Procura di Catanzaro anche il procuratore aggiunto, Vincenzo Capomolla, e i vertici della Guardia di Finanza, tra cui il comandante regionale Guido Mario Geremia e il comandante provinciale di Catanzaro Domenico Grimaldi.

Super latitante preso in Germania  

Personaggio centrale dell’organizzazione criminale colpita dall’operazione “Gentleman 2”, coordinata dalla Dda di Catanzaro, è un broker di origine greca, latitante da alcuni anni: l’uomo è stato catturato in Germania, e al momento dell’arresto era armato con una pistola con il silenziatore. A rivelarlo sono stati gli investigatori nella conferenza stampa nella Procura di Catanzaro. Il superlatitante, destinatario di un mandato di cattura europeo perché deve scontare una condanna a 27 anni, in passato era già stato arrestato dalle forze dell’ordine italiane ma per due volte era riuscito ad evadere: la prima volta nel 2013 dal carcere di Messina e la seconda volta da Rebibbia nel 2016. “Si tratta – ha spiegato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri – di un superlatitante che ha girato mezza Europa e infine si era stabilito in Germania. Per un anno siamo stati in agitazione perché è un personaggio molto pericoloso, poi essendo straniero era difficilmente individuabile, ma è stato attentamente monitorato sia dalle autorità italiane sia da quelle tedesche e belghe e infine bloccato, e ora dovrà rispondere in due procedimenti penali, uno in Italia e uno in Belgio”. Secondo quanto emerge dagli atti dell’inchiesta il superlatitante, che risponde al nome di Nicolaos Liarakos, insieme a un broker di origine albanese era un fornitore di droga delle cosche della Sibaritide colpite dall’odierna operazione.

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