Alle prime luci dell’alba, il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini, è stato arrestato dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione “Farmabusiness” coordinata dalla Dda di Catanzaro contro la cosca Grande Aracri. Tallini è tra le 19 persone arrestate. Il gip di Catanzaro, sulla richiesta della Dda, ha disposto per lui gli arresti domiciliari. L’esponente di Forza Italia, secondo l’accusa, avrebbe avuto contatti con la cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri di Cutro che gli avrebbe anche garantito sostegno alle elezioni regionali del 2014.
Al centro delle indagini della Dda di Catanzaro e dei militari dell’Arma la costituzione di una società, con sede nel capoluogo calabrese, finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (20 in Calabria, 2 in Puglia e 1 in Emilia Romagna) che la cosca Grande Aracri di Cutro avrebbe utilizzato per riciclare capitali illeciti.
Al centro delle indagini della Dda di Catanzaro e dei militari dell’Arma la costituzione di una società, con sede nel capoluogo calabrese, finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (20 in Calabria, 2 in Puglia e 1 in Emilia Romagna) che la cosca Grande Aracri di Cutro avrebbe utilizzato per riciclare capitali illeciti.
Le indagini
Le indagini avrebbero permesso di definire i nuovi assetti della cosca dopo le operazioni che ne hanno colpito i principali esponenti e lo stesso capo, Nicolino Grande Aracri, e di documentare l’intestazione fittizia di beni e utilità e una “rilevante progettualità imprenditoriale” tesa al reimpiego dei proventi illeciti della cosca attraverso la società al centro delle indagini. In questo contesto sarebbe emerso il supporto fornito al clan, specie nella fase di avvio della società, di Tallini, il cui intervento, ricambiato con il sostegno della cosca alle elezioni regionali del 23 novembre 2014, sarebbe stato decisivo per favorire e accelerare l’iter burocratico iniziale per ottenere le necessarie autorizzazioni.
Nelle indagini sono coinvolti, inoltre, professionisti e imprenditori che avrebbero avuto un ruolo nella realizzazione del programma della cosca con riguardo al perseguimento dei vantaggi economici nei diversi settori imprenditoriali di interesse. Gli inquirenti avrebbero documentato anche specifici episodi intimidatori, legati alla realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale del clan e a scopo estorsivo, oltre che la disponibilità di numerose armi.
Domenico Tallini avrebbe fornito al clan Grande Aracri, pur non facendone organicamente parte, “un contributo concreto, specifico e volontario per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell’associazione, con la consapevolezza circa i metodi e i fini dell’associazione stessa“. E’ quanto scrivono gli inquirenti negli atti dell’inchiesta. Tallini, sempre secondo l’accusa, avrebbe promesso e assicurato, in cambio del sostegno elettorale, la sua disponibilità nei confronti del sodalizio. In qualità di assessore regionale si sarebbe adoperato intervenendo al fine di velocizzare l’iter di costituzione del Consorzio Farma Italia e della società Framaeko srl, attive nel settore della commercializzazione dei farmaci da banco.
LEGGI ANCHE | Tutte le accuse a Tallini: dal sostegno dei Grande Aracri all’assunzione del figlio
LEGGI ANCHE | Tutte le accuse a Tallini: dal sostegno dei Grande Aracri all’assunzione del figlio
LEGGI ANCHE | Operazione FarmaBusiness, arrestato il presidente del Consiglio regionale Tallini
LEGGI ANCHE | Riciclaggio in farmaci di proventi mafiosi, 25 gli indagati (NOMI-VIDEO)
LEGGI ANCHE | ‘Ndrangheta: l’ascesa della cosca Grande Aracri fra traffici e omicidi
‘Ndrangheta, duro colpo alla cosca Grande Aracri: 19 indagati (NOMI)