Reggio, Pizzimenti: “Piano di rientro del debito a 20 anni non è vantaggioso per il Comune”

“In questi giorni, gli organi di stampa locali, hanno riportato le dichiarazioni di esponenti politici che hanno cercato di attribuirsi il merito dell’approvazione, da parte della Commissione Bilancio della Camera, dell’emendamento n° 387 collegato al “Decreto Crescita” che porta a venti anni il piano di rientro dei debiti per il Comune di Reggio Calabria dopo che la Consulta aveva valutato illegittimo il periodo dei trent’anni voluto dal Governo Renzi. Al di là dell’attribuzione dei meriti, cui intenzionalmente intendiamo sorvolare, questa soluzione, a dire il vero, ci porta invece a manifestare reazioni di profonda preoccupazione perché mette nelle condizioni il Comune di Reggio Calabria a predisporre un bilancio molto più ingessato rispetto ai precedenti poichè riduce drasticamente la disponibilità delle sue risorse finanziarie”.

E’ quanto dichiara il Presidente dell’Associazione “Cittadini per il Cambiamento”, Nuccio Pizzimenti che continua: “Non sappiamo come il dirigente del Settore Finanze del Comune riesca a formulare un piano di rientro tenendo conto delle esigenze della città e delle disposizioni contenute nell’emendamento 387, fatto sta che le “acrobazie” tecniche del medesimo dirigente dovranno essere attentamente dosate e sapientemente ponderate per evitare che possa incappare in grosse responsabilità di legge. Nel caso in cui il bilancio non dovesse essere approvato, e le voci che si sussurrano a Palazzo San Giorgio su questo pericolo sono tanti, dopo la proroga di quindici giorni, senza esito, concessa per legge dal Prefetto, il Consiglio Comunale verrà sciolto e sarà nominato un Commissario ad acta. Questi, a nostro avviso, sono i pericoli e le insidie contenuti nell’emendamento approvato dalla Commissione bilancio della Camera ed ecco perché rispetto al coro di entusiasmo espresso da numerosi esponenti politici nei confronti del piano di rientro a vent’anni abbiamo invece avvertito l’esigenza di manifestare la nostra preoccupazione. Il Sindaco Falcomatà non ha mai voluto prendere in considerazione l’ipotesi del dissesto al punto che non ha esitato a stizzire qualche Consigliere Comunale di maggioranza che responsabilmente questa procedura, all’inizio della consiliatura, gliela aveva suggerita.

E’ quanto dichiara il Presidente dell’Associazione “Cittadini per il Cambiamento”, Nuccio Pizzimenti che continua: “Non sappiamo come il dirigente del Settore Finanze del Comune riesca a formulare un piano di rientro tenendo conto delle esigenze della città e delle disposizioni contenute nell’emendamento 387, fatto sta che le “acrobazie” tecniche del medesimo dirigente dovranno essere attentamente dosate e sapientemente ponderate per evitare che possa incappare in grosse responsabilità di legge. Nel caso in cui il bilancio non dovesse essere approvato, e le voci che si sussurrano a Palazzo San Giorgio su questo pericolo sono tanti, dopo la proroga di quindici giorni, senza esito, concessa per legge dal Prefetto, il Consiglio Comunale verrà sciolto e sarà nominato un Commissario ad acta. Questi, a nostro avviso, sono i pericoli e le insidie contenuti nell’emendamento approvato dalla Commissione bilancio della Camera ed ecco perché rispetto al coro di entusiasmo espresso da numerosi esponenti politici nei confronti del piano di rientro a vent’anni abbiamo invece avvertito l’esigenza di manifestare la nostra preoccupazione. Il Sindaco Falcomatà non ha mai voluto prendere in considerazione l’ipotesi del dissesto al punto che non ha esitato a stizzire qualche Consigliere Comunale di maggioranza che responsabilmente questa procedura, all’inizio della consiliatura, gliela aveva suggerita.

Qualora il primo cittadino avesse optato per questa soluzione all’inizio del suo mandato elettorale, adesso potrebbe beneficiare del fondo destinato ad aiutare i Comuni metropolitani che si trovano in condizioni di dissesto con l’emendamento approvato di recente dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Nel caso in cui le procedure amministrative e contabili si dovessero complicare e il Sindaco Giuseppe Falcomatà avesse intenzione di dichiarare il dissesto, quest’operazione diventa inevitabilmente complicata perchè il primo cittadino si dovrà assumere per intero tutte le responsabilità sia politiche sia economiche. Recentemente, il Sindaco Falcomatà, ha più volte riunito gli ordini professionali per illuminarli sui risultati e sulle conseguenze che un possibile dissesto potrebbe determinare all’imprese e all’economia della città come se lui, in tutto questo, responsabilità non ne avesse.

Alla fine di luglio il Consiglio Comunale dovrà approvare l’esercizio finanziario e qualora questo non dovesse avvenire, il Sindaco Giuseppe Falcomatà anziché abbandonarsi alla consueta dietrologia e al solito copione con l’obiettivo di attribuire le responsabilità ai fantasmi del passato che aleggiano e tormentano la sua mente, dovrebbe invece pensare di mettersi da parte e dare ai reggini la possibilità di tornare alle urne e alla città di avere un nuovo Sindaco e una nuova Amministrazione Comunale”, conclude.

Redazione Calabria 7

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