Sanità Reggio, Falcomatà con i medici: “Sistema da rivedere”

falcomatà lega

«Esprimo massima vicinanza ai medici, moltissimi neo laureati e specializzandi, che, questa mattina, sono scesi in piazza Italia per chiedere una riforma complessiva del Sistema sanitario nazionale».

E’ quanto afferma il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. «L’emergenza pandemica – aggiunge – se da un lato ha messo in mostra la grandiosità dei medici e del personale sociosanitario di ruolo, dall’altro ha acceso i riflettori sulla fragilità dell’intero sistema sanitario. Poche terapie intensive, pochi operatori impegnati sul campo e costretti a turni a volte disumani, pochissime attrezzature mediche destinate a fronteggiare la crisi, rappresentano il bilancio delle pessime politiche che hanno portato a tagli fino a 37 miliardi su un comparto estremamente importante per la nazione ed i cittadini. Come chi protestava in piazza, anche io sono convinto della necessità di rimettere ordine nella gestione di un settore fin troppo delicato che riguarda direttamente la salute di ognuno di noi. Ciò si può fare soltanto riconsegnando ruolo e centralità allo Stato nell’organizzazione e nel funzionamento dell’intera filiera sociosanitaria».

E’ quanto afferma il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. «L’emergenza pandemica – aggiunge – se da un lato ha messo in mostra la grandiosità dei medici e del personale sociosanitario di ruolo, dall’altro ha acceso i riflettori sulla fragilità dell’intero sistema sanitario. Poche terapie intensive, pochi operatori impegnati sul campo e costretti a turni a volte disumani, pochissime attrezzature mediche destinate a fronteggiare la crisi, rappresentano il bilancio delle pessime politiche che hanno portato a tagli fino a 37 miliardi su un comparto estremamente importante per la nazione ed i cittadini. Come chi protestava in piazza, anche io sono convinto della necessità di rimettere ordine nella gestione di un settore fin troppo delicato che riguarda direttamente la salute di ognuno di noi. Ciò si può fare soltanto riconsegnando ruolo e centralità allo Stato nell’organizzazione e nel funzionamento dell’intera filiera sociosanitaria».

«Negli ultimi decenni – sottolinea il sindaco – si è registrata la pressoché totale assenza di programmazione e visione della Sanità pubblica italiana. Bisogna, quindi, pensare ad una riforma complessiva che parta proprio dalle dinamiche post-laurea, potenziando la medicina del territorio e gli ospedali periferici così da fornire un’adeguata formazione ai medici del futuro. Per fronteggiare il Covid-19, infatti, è stato necessario andare a rimpinguare gli organici ospedalieri mobilitando dottori provenienti da altri Paese. Il che può anche avere avuto un senso, ma che si perde guardando alle decine di migliaia di professionisti cresciuti nelle nostre Università, ma ingolfati nell’imbuto formativo. Una situazione complessa, resa ancora più incerta da circa 60 mila medici in fase di pensionamento».

«La salute è un bene prezioso – conclude Falcomatà – e la Sanità pubblica deve essere considerata al pari di un diritto inalienabile. Deve esistere e deve essere garantita a tutti. Per farlo, serve un impegno serio da parte chi è deputato a governarne le sorti. Chi ha protestato oggi per il proprio avvenire, dunque, può certamente contare sul sostegno di chi, come la nostra amministrazione, ha a cuore le sorti dell’intera cittadinanza».

Redazione Calabria 7

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