Aumentano casi Covid e ricoveri, quali regioni rischiano la “zona gialla”

In Friuli Venezia Giulia e Alto Adige le situazioni più preoccupanti. Sotto osservazione Marche, Calabria e Veneto
sistema dei colori

Per settimane l’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid negli ospedali è rimasta stabile. Ora però, con la crescita della curva dei contagi tornano ad aumentare anche i positivi in area medica e nelle terapie intensive. La cosiddetta quarta ondata Covid continua ad avanzare. Riguarda tutta la Penisola italiana ma si muove in maniera asimmetrica. Il Nord est è il più colpito, insieme a Marche e Calabria. Anche il Lazio è sotto stretta osservazione. Tre Regioni – come riporta il Messaggero – rischiano la zona gialla. A cominciare da Friuli, Marche e Calabria dove i ricoveri per Coronavirus nelle terapie intensive sono oltre la soglia critica.

La quarta ondata è meno potente rispetto ad altri Paesi europei grazie, secondo gli esperti, allo scudo dell’alto numero di vaccinazioni. Oltre il 76% della popolazione totale risulta essere immunizzata. Le soglie critiche che decidono la retrocessione dalla zona bianca (area senza restrizioni) sono ancora distanti. I numeri in crescita, se confermati nelle prossime settimane, potrebbero però portare qualche regione nella fascia gialla già a fine novembre. Tra le misure restrittive l’obbligo di mascherina all’aperto, il limite delle quattro persone al tavolo nei ristoranti e le capienze di cinema e stadi nuovamente al 50%. Calerebbero anche quelle degli impianti sportivi e dei luoghi della cultura.

La quarta ondata è meno potente rispetto ad altri Paesi europei grazie, secondo gli esperti, allo scudo dell’alto numero di vaccinazioni. Oltre il 76% della popolazione totale risulta essere immunizzata. Le soglie critiche che decidono la retrocessione dalla zona bianca (area senza restrizioni) sono ancora distanti. I numeri in crescita, se confermati nelle prossime settimane, potrebbero però portare qualche regione nella fascia gialla già a fine novembre. Tra le misure restrittive l’obbligo di mascherina all’aperto, il limite delle quattro persone al tavolo nei ristoranti e le capienze di cinema e stadi nuovamente al 50%. Calerebbero anche quelle degli impianti sportivi e dei luoghi della cultura.

Situazione contagi

I parametri da tenere d’occhio per evitare di finire in un’area con maggiori restrizioni sono tre: quello dei 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti, il 10% di letti occupati nelle terapie intensive e il 15% nei reparti ordinari. L’area più critica, attualmente, continua a essere il Nord Est (vedi tabella Sole24Ore in basso). Alto Adige e Friuli Venezia Giulia svettano per contagi. Il primo detiene il record in Italia di 260 nuovi casi ogni 100mila abitanti. Il Friuli Venezia Giulia segue a ruota con 197. Un dato trainato, secondo i virologi, dalla situazione critica di Trieste fulcro della protesta “no green pass”.

Nelle fascia media si trovano invece le regioni nelle quali è solo uno il parametro superato. Da segnalare in primis il Veneto, con 105 casi ogni 100mila abitanti. Qui il tasso di ospedalizzazione è ancora basso, ma l’occupazione delle terapie intensive è aumentata in una settimana del 50%. Da monitorare anche la Calabria, con 64 casi settimanali ogni 100mila abitanti, ma con l’11% di ricoveri nei reparti ordinari (e 4% in terapia intensiva). E la Sicilia (10% terapie intensive e 5% area medica). Tutto dipenderà, ad ogni modo, dal consueto monitoraggio dell’Iss del venerdì. Per far cambiare il colore di una regione o di una zona devono essere oltrepassati i limiti di tutti e tre i criteri.

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