Pronte le prime misure contro il caro energia, ecco il decreto anti-rincari

Non dovrebbe esserci nessun intervento sugli extra-profitti delle aziende energetiche, ipotesi rilanciata dalla viceministro dello Sviluppo Alessandra Todde
bolletta luce-gas

In arrivo nuove misure contro il caro energia. Nel pacchetto delle soluzioni che il Consiglio dei ministri si appresta a varare per calmierare i costi delle bollette ci sarà il rinnovo delle aste Ets, strumento già usato che potrebbe raccogliere almeno 1,5 miliardi. Sullo shock-prezzi dell’energia la regia è a Palazzo Chigi, con una riunione di due ore e mezza dal premier Mario Draghi – con i titolari dell’Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, della Transizione ecologica Roberto Cingolani – alla vigilia del Consiglio dei Ministri da cui è atteso un primo passo del Governo, da circa un miliardo e mezzo di euro ricorrendo ai proventi delle aste di CO2 e con la cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema che valgono 2,5 miliardi. In totale 4 miliardi senza fare scostamenti del deficit.

Non dovrebbe esserci nessun intervento sugli extra-profitti delle aziende energetiche, ipotesi rilanciata dalla viceministro dello Sviluppo Alessandra Todde (M5S) delicata per l’impatto sulle società e più difficile da mettere a punto. Sarà comunque l’avvio del percorso, tracciato dal ministro Cingolani già nei giorni scorsi, per arrivare ad un piano a lungo termine di tagli strutturali da almeno 10 miliardi l’anno. In serata le possibili misure in serata sono ancora al vaglio dei tecnici. Confindustria avverte: “Non è possibile rinviare le decisioni, serve un atto di coraggio. Serve agire in fretta come hanno già fatto i governi di Francia e Germania”.

Non dovrebbe esserci nessun intervento sugli extra-profitti delle aziende energetiche, ipotesi rilanciata dalla viceministro dello Sviluppo Alessandra Todde (M5S) delicata per l’impatto sulle società e più difficile da mettere a punto. Sarà comunque l’avvio del percorso, tracciato dal ministro Cingolani già nei giorni scorsi, per arrivare ad un piano a lungo termine di tagli strutturali da almeno 10 miliardi l’anno. In serata le possibili misure in serata sono ancora al vaglio dei tecnici. Confindustria avverte: “Non è possibile rinviare le decisioni, serve un atto di coraggio. Serve agire in fretta come hanno già fatto i governi di Francia e Germania”.

“La situazione è drammatica”

L’associazione degli industriali “valuta positivamente” la riunione voluta dal ministro Giancarlo Giorgetti (a cui ha partecipato con anche le associazioni di via dell’Astronomia dei settore energivori, e con la Confapi) ma insiste nel chiedere “una task force” coordinata dalla Presidenza del Consiglio, sottolineando che le proposte che ha illustrato al Mise sono da “condividere necessariamente in un tavolo interministeriale presso Palazzo Chigi”.

La partita non è solo tecnica ma anche politica, con la Lega che pressa il Governo di cui fa parte: Matteo Salvini ringrazia “il ministro Giorgetti che ha convocato la riunione” e dice che “è necessario che il governo intervenga al più presto, servono almeno 30 miliardi”. “È auspicabile l’apertura di un tavolo anche a Palazzo Chigi – aggiunge – Famiglie, artigiani e imprese hanno bisogno di risposte rapide”. Ma il tema è ‘caldo’ per tutti i partiti, tanto che prima del Cdm potrebbe esserci una cabina di regia con tutta la maggioranza.

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