Accertamenti funivia Mottarone: malfunzionamenti dal 2014, nuovi indagati

DALL'ITALIA | Le ispezioni porteranno a nuove iscrizioni nel registro degli indagati, mentre spunta un video dei forchettoni girato sette anni fa
Tragedia del Mottarone

Oggi in Procura a Verbania è stata la giornata del vertice tra il consulente Giorgio Chiandussi, professore del Politecnico di Torino, nominato per accertare le cause dell’incidente della funivia del Mottarone, che ha causato 14 morti, e investigatori e inquirenti, coordinati dalla procuratrice Olimpia Bossi. Un incontro che, come riporta il sito RaiNews, è servito per iniziare a mettere nero su bianco gli elementi tecnici su cui verterà il quesito della consulenza nella forma dell’accertamento irripetibile. Accertamento che porterà anche a garanzia a nuove iscrizioni nel registro degli indagati, oltre a quelle del caposervizio Tadini, del gestore Nerini e del direttore di esercizio Perocchio. Sotto la lente c’è l’operatore che su ordine di Tadini non tolse i ceppi dai freni di emergenza quel 23 maggio, ma anche altri dipendenti e manutentori, ditte comprese.

Le verifiche

Le verifiche

Bisognerà andare a verificare, spiega un investigatore, la presunta “connessione” tra i malfunzionamenti ai freni, di cui si lamentava Tadini dicendo di averli a più riprese segnalati a Perocchio da fine aprile, e l’incidente. E se quei problemi che facevano bloccare la cabina, tanto che almeno “10 volte” in 15 giorni il caposervizio piazzò i forchettoni sulle ganasce, potessero essere un “campanello d’allarme” della ‘debolezza’ del cavo che poi si spaccò, facendo volare la cabina, non più salvata dai freni di emergenza. Gli accertamenti, ha spiegato Bossi, sono proprio “finalizzati a capire perché la fune si è rotta e si è sfilata e se il sistema frenante aveva dei difetti”. Tema d’indagine è pure sapere se è accaduto e quando, come indicato da Tadini, il blocco della cabina dovuto alla “pressione dei freni” che scendeva “a zero”. A quanto si è saputo, la rimozione della cabina 3 dal luogo della tragedia non potrà essere effettuata prima della prossima settimana. Un’attività che richiederà anche l’utilizzo di ditte specializzate. Alcuni accertamenti, comunque, dovranno essere effettuati senza rimuovere la cabina, mentre altri con la cabina rimossa. Intanto è iniziato il sopralluogo degli ispettori della commissione ministeriale istituita per accertare le cause dell’incidente. Gli ispettori, accompagnati da carabinieri, Protezione Civile e Guardia di Finanza, si stanno muovendo sul luogo della tragedia alle pendici della montagna piemontese per raccogliere elementi utili per gli accertamenti della commissione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità.

Spunta un video, forchettoni già nel 2014

Alla linea della funivia del Mottarone i freni di emergenza potrebbero essere stati bloccati già da anni. E’ quanto emergerebbe da alcuni video girati dal 2014 al 2018 da uno svizzero, il quale ha inviato il materiale all’emittente tv tedesca ZDF, dopo l’incidente. In queste immagini sono visibili i cosiddetti “forchettoni”, che bloccano i freni di emergenza, spiega la tv in un comunicato, riferendo delle immagini del videoamatore Michael Meier. Per interessi di tipo tecnico, si legge nella nota, filmò la funivia del Mottarone tre volte: nel 2014, nel 2016 e nel 2018. Le registrazioni sono state inviate alla procura di Verbania. Dopo l’incidente accaduto nella domenica di Pentecoste, Maier ha riguardato il materiale dell’epoca: “Mi sono accorto che anche in queste immagini questi forchettoni già si vedono. Già nel 2014 questi forchettoni erano usati con persone a bordo della cabina”, ha affermato alla ZDF.

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