Bassetti: “Ancora un milione di vaccinati, dopodiché via le restrizioni”

È l'orizzonte tracciato da Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova
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“Io credo che nel momento in cui noi arriveremo a vaccinare ancora un milione o un milione e mezzo di persone, poi le restrizione andranno tolte tutte”. È l’orizzonte tracciato all’Adnkronos Salute da Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “Non esiste più che devi metterti la mascherina o che non puoi andare allo stadio al 100%. A quel punto si conviverà al 100% con il virus e si tornerà a fare la vita di prima”.

“Omicron contagia anche i vaccinati? Sì, ma se mi viene un raffreddore – afferma l’infettivologo – chi se ne importa! Nel 2018 ne avevamo 3 o 4 all’anno, ce lo siamo scordato? Oggi chi ha fatto tre dosi di vaccino o 2 dosi di recente ed è sano, se prende il Covid gli viene un raffreddore. I vaccini stanno funzionando eccome”.

“Omicron contagia anche i vaccinati? Sì, ma se mi viene un raffreddore – afferma l’infettivologo – chi se ne importa! Nel 2018 ne avevamo 3 o 4 all’anno, ce lo siamo scordato? Oggi chi ha fatto tre dosi di vaccino o 2 dosi di recente ed è sano, se prende il Covid gli viene un raffreddore. I vaccini stanno funzionando eccome”.

Bassetti boccia l’ipotesi di un ritorno al lavoro da casa per i dipendenti pubblici e privati per contrastare l’avanzata dei contagi Covid. “Rimettere lo smart working sarebbe un grave errore perché noi dobbiamo ora necessariamente andare verso la convivenza” con il virus. “Adesso basta strette, non vorrei tornare indietro. Oggi che abbiamo l’85% di gente vaccinata e che il Covid nel 90% dei casi è un raffreddore, che facciamo torniamo allo smart working? Sono un po’ scettico”.

Secondo Bassetti, del resto tutto questo allarme “oggi non è assolutamente giustificato. Un Paese che ha oltre l’80% della popolazione vaccinata, che ha comunque una situazione ospedaliera che non è una situazione difficile, perché – sottolinea il medico – se noi levassimo dal computo totale dei pazienti Covid quelli che sono entrati in ospedale per altre ragioni, cioè i positivi asintomatici che sono lì perché si sono rotti una gamba o perché hanno un problema al cuore e comunque non perché hanno una polmonite da Covid, non ci sarebbe una regione in zona gialla. Quindi – chiarisce – questa per me non è un’emergenza”.

“Non possiamo continuare a mettere provvedimenti restrittivi di fronte a un virus che, comunque, – prevede l’infettivologo – con Omicron contagerà tutti entro primavera. Siamo arrivati a un punto in cui – spiega – se vuoi continuare a metterti la mascherina Ffp2 o Ffp3 perché ti senti più sicuro, sono fatti tuoi. Io ti ho dato tre dosi di vaccino, tutti gli strumenti per difenderti, il virus oggi nei vaccinati è depotenziato, che devo fare ancora, obbligare per i prossimi dieci anni le persone a usare la mascherina? Non consentire più di entrare in un locale e avere una vita come quella che avevamo prima? No, non esiste, noi – conclude – dobbiamo progressivamente tornare alla normalità”. (Adnkronos)

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