Filippo Lascala, 61 anni, psichiatra; Santo Gratteri, 61 anni, gerontologo e Antonio Bombara, 64 anni, primario di Psichiatria, tutti in servizio nell’ospedale di Locri, sono tra gli indagati per avere, a vario titolo, “rilasciato falsi certificati per giustificare la mancata presentazione a udienze giudiziarie ed accedere a benefici sociali”. Lascala, su ordine del gip Casciola, è stato trasferito in carcere, mentre Antonio Bombara è stato assegnato agli arresti domiciliari. Per Gratteri, invece, il gip ha disposto l’interdizione per dodici mesi dalla professione.
Misure cautelari per i professionisti
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Nell’inchiesta eseguita dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Locri, inoltre, l’obbligo di firma è stato disposto per 3 indagati: Marco Zucco (34), Francesco Surace (55) e Paola Larone (57), quest’ultima, moglie di Lascala, la quale, secondo le indagini, avrebbe “svolto il ruolo di concorrente materiale e agevolatore della condotta del marito”. Oltre a Santo Gratteri, sono stati interdetti per dodici mesi dalla professione: Raffaele Argirò, fisioterapista; Patrizia Panetta, tecnico di laboratorio; il primario del reparto di Ortopedia, Guido Zavettieri e lo psicologo Maria Erminia Pasquale. L’interdizione dalla professione forense, infine, è stata disposta per l’avvocato Antonio Sotira, 43 anni, accusato di essere stato “istigatore e determinatore per un certificato falso preparato da Lascala per un suo cliente”.