“Abramo si prenda a schiaffi da solo, guardandosi allo specchio. Il fallimento di Parco Romani,
“Di Parco Romani, Abramo non parla più. Se lo è lasciato alle spalle, come è solito fare. Anzi, se
qualcuno lo incalza sulla questione, scarica tutto sugli altri, con una montagna di bugie che ormai
non incantano più nessuno.
La più colossale bugia è quella che la colpa del fallimento di Parco Romani è del sindaco Olivo che
avrebbe autorizzato la nascita del centro commerciale Le Fontane a Barone. Roba da prendersi a
schiaffi, ha detto Abramo, autorizzare un centro commerciale a poca distanza da Parco Romani.
Si prenda a schiaffi da solo perché siamo in grado di dimostrare tutte le sue bugie. La posa della
prima pietra delle Fontane risale al 19 maggio 2006, con una cerimonia che vide presente l’allora
sindaco facente funzioni Filippo Pietropaolo, l’uomo di fiducia di Abramo, da lui stesso indicato per
potersi candidare alla presidenza della Regione. Olivo sarebbe stato eletto sindaco solo il mese
dopo. Come sarebbe stato possibile posare la prima pietra senza autorizzazioni ? Lo capirebbe
anche un bambino che l’iter della realizzazione delle Fontane è iniziato e si è sviluppato proprio
durante il regno di Abramo.
Così come l’attuale Piano Regolatore, che oggi Abramo giudica negativamente, è stato redatto
proprio durante la sindacatura di Abramo da commissari nominati dalla Regione su indicazione
dello stesso sindaco.
E allora di cosa parliamo? Io penso, con onestà, che il fallimento del Parco Romani, con le sue
drammatiche conseguenze per gli acquirenti, non c’entri nulla con la costruzione di Parco Le
Fontane. Quest’ultimo parco è a due chilometri in linea d’aria dalla spiaggia di Giovino e quindi
gravità nell’orbita della costa jonica.
Il fatto vero è che Abramo, tornato a fare il sindaco nel 2012, malgrado le grandi risorse pubblico economiche investite, ha abbandonato Parco Romani al suo destino, favorendo una deriva giudiziaria che ha seppellito per sempre il progetto.
Con le sue dichiarazioni farneticanti di oggi, Abramo colpisce ingiustamente due obiettivi. In primo
luogo, offende la memoria dell’ing. Romani e offende la buona fede degli acquirenti. In secondo
luogo, demonizza un parco commerciale che, lo si voglia o no, è una grande realtà industriale della
città, con centinaia di addetti e con servizi molto importanti, come la grande multisala cinematografica. Offende anche un gruppo imprenditoriale che da lavoro a migliaia di persone e
che si è assunta la pesante responsabilità di evitare al Catanzaro Calcio l’onta di un nuovo
Il fallimento del centro storico non è,solo, addebitabile alla nascita del Centro commerciale ma a strategie politiche errate dell’ultimo ventennio, senza un piano generale di servizi,di viabilità con tanto di parcheggi ed un vero piano commerciale in cui tutti devono essere considerati attori protagonisti, in primis, i commercianti ed i proprietari degli immobili. Al cinismo di Abramo siamo ormai abituati, così come alle sue continue bugie. Catanzaro merita di più, Catanzaro merita trasparenza e correttezza”.
Redazione Calabria 7