Una passione negata. Quella di un gruppo di cittadini catanzaresi, appassionati del nuoto, che scrivono alla redazione di Calabria 7 per avere voce. Raccontare di come coltivare la loro passione sia davvero difficile.
“Siamo un gruppo di fruitori della piscina di Pontepiccolo a Catanzaro – scrivono.
“Siamo un gruppo di fruitori della piscina di Pontepiccolo a Catanzaro – scrivono.
Il nuoto sta diventando, in ambito nazionale, uno sport sempre più praticato. La creazione di un circuito agonistico Master ha permesso ad un gran numero di nuotatori, provenienti dal comparto Assoluti (nuotatori giovani agonisti, per intenderci) o nuovi adepti alla disciplina natatoria, di praticare uno sport che, come tutti sanno, porta innumerevoli benefici alla salute ed incrementa il benessere psico-fisico. I numeri parlano chiaro: ogni regione si vanta di avere un bacino immenso di nuotatori, le scuole nuoto pullulano di adepti e si organizzano innumerevoli gare sempre molto affollate di atleti e di accompagnatori. Il nuotatore Master è una nuova figura emergente nello scenario sportivo.
E’ spesso un padre o una madre di famiglia che sfrutta i ritagli di tempo, di una giornata dedicata a figli ed al lavoro, per allenarsi. Tale tipologia di fruitore delle piscine ha bisogno di orari consoni. E’ impensabile che una piscina restringa l’attività libera natatoria ad un range che di sera vada dalle 19 alle 20. Non credo ci siano piscine in Italia che mantengano tali improponibili orari.
Ancora più assurda è la chiusura dell’impianto a fine maggio per una anticipata pausa estiva. Da aggiungere il fatto che, durante i mesi invernali, trattandosi di strutture vetuste e non ottimalizzate nelle loro funzioni, si soffre il freddo sia in acqua, sia nei corridoi e negli spogliatoi.
Tutto ciò comporta sicuramente disagi e rischi ai piccoli che frequentano le scuole nuoto. Di contro la piscina di Giovino offre una situazione logistica migliore con orari molto più congeniali che prevedono addirittura la possibilità di nuotare anche la domenica.
Vorremmo sottolineare – concludono – che si tratta di strutture pubbliche e che chi le gestisce dovrebbe pensare non solo ad un ritorno economico ma anche ad erogare un servizio che risponda realmente alle aspettative dei cittadini. Ci chiediamo se anche questo tassello vada aggiunto a tutti gli altri che fanno presagire un graduale impoverimento di Catanzaro città e la spinta verso il Lido, lasciandola divenire un dormitorio sempre più carente nei servizi alla cittadinanza”.