Comunali Reggio Calabria, lo “schiaffo” di Pazzano: tramonta il “civismo unitario”

La questione del civismo “unitario” sembra perdere rapidamente appeal in vista delle Comunali di Reggio Calabria del 20 e 21 settembre.

Ognuno per conto suo? Sedici candidati sindaco, davvero?
Ognuno per conto suo? Sedici candidati sindaco, davvero?
No, movimenti di sintesi ci saranno senz’altro; ma non quelli “radicali” che ci si sarebbe augurati per sfrondare il campo.

LA STRADA

La Strada, il movimento che ha per aspirante alla fascia tricolore il movimentista e scrittore Saverio Pazzano, “chiude” la porta all’unico altro soggetto che la sintesi aveva provato davvero a trovarla, ossia Patto civico (che con Maria Laura Tortorella proprio in queste ore ha avuto una conferenza stampa, come vedremo). «Eravamo consapevoli degli innumerevoli ostacoli che avremmo incontrato – dicono dal movimento –. Abbiamo messo in piedi, nel dialogo aperto e franco, una rete che coinvolge due movimenti nazionali come demA e Possibile, innumerevoli tecnici e amministratori in varie regioni d’Italia, con il contributo d’esponenti autorevoli e d’esperienze d’eccellenza». E poi ancòra vari meriti veri o presunti, fino al «sì alle primarie civiche: le abbiamo chieste pubblicamente tante volte, perché ci è sempre interessata l’unità. Abbiamo accettato che nessuno si sia sentito pronto a rispondere ai nostri inviti». Insomma «noi abbiamo fatto tutto ciò che è possibile per costruire un’unità paritetica che partisse dai programmi» senza avere alcuna risposta: accertato questo fallimento, per Pazzano & C. «adesso è il tempo del coraggio». Ossia, di una difficilissima salita verso Palazzo San Giorgio “in solitaria”, senza compagni di strada se non appunto demA e Possibile. 

PATTO CIVICO

…Inevitabile dunque, nel corso della conferenza stampa di oggi, la replica uguale e contraria di Maria Laura Tortorella: la funzionaria prefettizia sarà candidata alla sindacatura, niente apparentamenti, a questo punto si continua la “corsa” in solitaria, col mero supporto del Laboratorio politico Patto civico.
«Avevamo accettato con spirito di sacrificio l’ipotesi di fare un passo indietro – ha detto tra l’altro ai cronisti la Tortorella –, l’abbiamo chiesto a tutti gli altri aspiranti alla fascia tricolore chiedendo a tutti i soggetti civici un “passo indietro” che potesse favorire il puntare con credibilità e alte chances su un nome “terzo”. Ma hanno risposto solamente in due: Cinquestelle dicendosi disponibile, La Strada chiudendo le porte al dialogo. Gli altri “civici” neppure hanno risposto: mi pare evidente che a questo punto le condizioni per un vero Polo civico e una candidatura unitaria a primo cittadino non sussistono».

MEDA

Intanto il Meda (Movimento europeo diversamente abili, segretario regionale Giuseppe Emilio Bruzzese) si è riorganizzato sul territorio in vista delle Comunali di settembre. Segretario metropolitano è dunque l’imprenditore Domenico Suraci; invece il giovane Marco Iaquinta avrà i galloni da segretario cittadino del movimento, di cui reggerà la nuova segreteria regionale, sita nella centrale via Geraci.

UNIONE DEL SUD

Intanto prosegue la marcia a piccoli passi del candidato sindaco di Miti-Unione del Sud Fabio Putortì, già alla guida del “Comitato pro Aeroporto dello Stretto”. In una nota stampa dei giorni scorsi, Putortì torna a tuonare contro «i soliti amici degli amici che puntualmente si auto-attribuiscono meriti inesistenti, facendo finta di non ricordare di far parte di un panorama socio-politico che negli ultimi decenni ha prodotto poco o nulla in termini di benessere collettivo». Fra le decisioni che sarebbero state mal adottate, i Comitati civici territoriali inseriti nel Regolamento comunale: «L’idea che i cittadini, liberi, non legati da vincoli di appartenenza e/o ricattabili, potessero intervenire nelle decisioni di spesa e nel successivo controllo» ad avviso dell’Unione del Sud «portò l’Amministrazione ad elaborare una bozza di regolamento comunale con la quale si sarebbero trasformati i comitati civici di quartiere liberi da vincoli e da ricatti in strutture elette e legate ai rappresentanti dei partiti».
Fabio Putortì, in particolare, si scaglia contro i “colleghi” che amano definirsi “civici” e “lontani dai partiti”: «Si dovrebbe chiedere ai vari candidati a sindaco dove siederebbero in caso di ingresso al Consiglio comunale. Nella maggioranza o nell’opposizione? Nella coalizione partitica del centro sinistra o in quella del centro destra? Si lascerebbero andare alla classica pratica di saltare da un banco all’altro dei vari schieramenti oppure no?».
E poi, riflette Putortì nella sua articolatissima nota, «oggi amministrare davvero una città come Reggio Calabria rappresenta un onere smisurato ed un’impresa estremamente complessa, soprattutto per la somma degli errori commessi negli anni», per cui chi negli anni non ha compiuto le azioni che Miti ritiene «decisive» a questo giro «dovrebbe fare un passo indietro e lasciare a coloro che hanno le mani libere ed una nuova visione politica la possibilità di attuare veramente il difficile percorso di risanamento e valorizzazione del nostro territorio».

Nel più totale marasma e seppellito quasi dal numero di potenziali competitor per la sindacatura, Klaus Davi continua a non sciogliere quel “nodo di Gordio” che è rappresentato dal suo attuale triplo ruolo: è un giornalista, è un consigliere comunale in carica di San Luca (dove fu candidato sindaco e perse largamente da Bruno Bartolo) o è il candidato sindaco di Reggio Calabria? O è tutt’e tre le cose simultaneamente?
Fatto sta che alle 11 di sabato prossimo Davi terrà un nuovo incontro coi cronisti all’Hotel Excelsior ma, sorprendentemente, non per parlare dei fatti e degli scenari politici di Reggio Calabria, bensì per promuovere un’iniziativa sulla Locride quale meta turistica. E tra i presenti figureranno lo stesso sindaco sanluchese Bartolo – ma forse pure altri amministratori locridei, tutti invitati all’appuntamento – e il ricercatore del Censis Giulio De Rita. Una scelta quantomai curiosa, nel momento in cui mancano due mesi alle Comunali non di San Luca o di Bovalino o di Ardore, ma del capoluogo Reggio Calabria.

Passaggi tra i più esilaranti dell’intera campagna elettorale arrivano però dalla bacheca Facebook di Oreste Arconte, coordinatore metropolitano di Italia dei valori e primo supporter di Angela Marcianò, ex assessore ai Lavori pubblici e tra gli attuali 16 (!) candidati alla sindacatura.
Nei giorni scorsi, sulla pagina di Arconte è comparsa una grafica che mirerebbe a screditare il possibile candidato sindaco del centrodestra Nino Minicuci: «Non è riuscito a fare un ponte a norma a Genova e lo vogliono fare sindaco di Reggio?». Ma soprattutto, è repentinamente apparso qualche giorno fa un post in cui, tipo “scheggia impazzita” (e in effetti il post è stato poi rimosso, senza una riga di spiegazione…), Arconte accreditava la Marcianò e le sue liste (“presunte liste”: fin qui, non s’è visto un candidato al Consiglio comunale con nome e cognome che sia uno, per non parlare del programma-fantasma) di un mirabolante 35%, in riferimento a un sondaggio «non ancòra pubblicato» di un presunto quotidiano nazionale non citato. E al contempo, nel post si quantificava il consenso appannaggio del sindaco uscente Giuseppe Falcomatà a un risibile 12 per cento (a dispetto del numero imponente di liste in allestimento, con nomi anche nuovi, talora in transito dal centrodestra verso la coalizione a supporto dell’amministratore piddino). Il tutto condito dal resoconto di una non meno ipotetica riunione degli adepti più vicini ad Angela Marcianò presso una nota libreria reggina, con foto di lei e della libreria ma, curiosamente, non dei partecipanti. Anche questi sono i misteri della politica reggina…

NUOVA ITALIA UNITA

Ci sarebbe anche il candidato d’estrema Destra (oltre Enzo Vacalebre) da tenere di conto. Solo che la denominazione “Destre Unite” ha ceduto il passo a “Nuova Italia unita”.
Non si tratterebbe di una mera questione nominalistica, in quanto il movimento guidato su scala calabrese dall’ex primo cittadino di Calanna Luigi Catalano si prefigge adesso come priorità «la necessità di un’Amministrazione più partecipata, con un costante dialogo aperto e costruttivo con le comunità e con una presenza “leggera” ma attiva e rassicurante dello Stato, a sostegno delle potenzialità di ognuno». Cosa questo voglia dire è malcerto; epperò, si legge nella nota di rappresentanti che “prima” sapevamo sicuramente di Destra, «chi saprà garantirci questi fattori-chiave otterrà il nostro sostegno, nel centrodestra come nel centrosinistra». Un’altra spia della confusione sotto il cielo di Reggio.

Vincenzo Papasergio

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