Rohin Buch è un ricercatore dell’Università di Saint Andrew, in Scozia, e ha visitato l’Arbëria, l’isola linguistica dei discendenti del popolo albanese in Calabria, per studiare il ruolo dei social media nella salvaguardia dell’arbëreshe, lingua a rischio di estinzione. Sostenuto dall’associazione Fili Meridiani, di Pallagorio in provincia di Crotone, Buch ha intervistato i componenti della comunità arbëreshe di diverse fasce d’età, insieme a studiosi locali, per comprendere come le piattaforme digitali possano essere utilizzate efficacemente per promuovere e diffondere la cultura e la lingua arbëreshe.
Il lavoro svolto da Fili Meridiani
Il lavoro svolto da Fili Meridiani
Il ricercatore ha incrociato il lavoro svolto da Fili Meridiani, team impegnato da anni nella salvaguardia del patrimonio culturale e linguistico degli albanesi di Calabria, osservandone da vicino le attività tra cui la creazione di video in lingua arbëreshe distribuiti attraverso i social media. Buch ha evidenziato il potenziale delle piattaforme digitali per la condivisione di contenuti culturali, lezioni linguistiche e per facilitare connessioni tra le diverse comunità arbëreshe sparse nel mondo.
Ne è venuta fuori una panoramica di come le nuove tecnologie possano essere sfruttate per preservare e diffondere lingue e culture minoritarie, come appunto quella arbëreshe, evidenziando la necessità di un impegno continuo e collaborativo. La visita di Buch in Arbëria non solo ha fornito preziosi spunti per futuri studi e iniziative nel campo della salvaguardia linguistica e culturale, ma ha dimostrato come i social media possano rappresentare un alleato nella missione di mantenere viva la lingua arbëreshe e la sua cultura millenaria. Dai risultati della ricerca è emersa l’importanza di un approccio integrato che coinvolga gli aspetti tecnologici e umani, offrendo nuove prospettive per la conservazione di patrimoni linguistici e culturali preziosi e a rischio di progressiva scomparsa. (ANSA)