Debiti commerciali, nessun Comune capoluogo di provincia della Calabria paga nei tempi: lo studio Csel

Calabria tra i casi limite, con il 100% di Comuni capoluogo di provincia che sfora mediamente il limite massimo per il pagamento dei debiti
debiti commerciali

Il 67% dei comuni capoluogo provincia al Sud e Isole ha pagato debiti in più di 30 giorni nel 2022. Il 35% delle città capoluogo di provincia italiane ha sforato nel 2022 il limite temporale entro cui dovrebbero essere saldati i debiti commerciali. Ancora molte quindi le amministrazioni pubbliche che sono lontane dall’adeguarsi a quanto disposto dalla norma di riferimento, il decreto legislativo 231 dell’ormai lontano 2002, che prevede che i debiti commerciali debbano essere saldati entro 30 giorni dalla data di ricezione della fattura o richiesta di pagamento. In casi particolari possono essere siglati specifici accordi che estendono questo limite fino a 60 giorni. E’ quanto emerge da una ricerca del Centro Studi Enti Locali (Csel) elaborata per l’Adnkronos.

Il pressing della Commissione europea: “Ancora lontani dall’obiettivo”

Il pressing della Commissione europea: “Ancora lontani dall’obiettivo”

Tra i soggetti che stanno da tempo facendo forti pressioni affinché i tempi dei pagamenti delle amministrazioni pubbliche vengano contratti, c’è anche la Commissione europea che su questo ha avviato una procedura di infrazione inviando lettere di costituzione in mora alla Grecia e all’Italia per la non corretta attuazione della direttiva sui ritardi di pagamento. La Commissione ha evidenziato come le lungaggini abbiano “effetti negativi sulle imprese in quanto ne riducono la liquidità, ne impediscono la crescita, ostacolano la loro resilienza e potenzialmente vanificano i loro sforzi per diventare più ecologiche e più digitali”. Tuttavia, i dati raccolti da Centro Studi Enti Locali, nell’ambito di una ricognizione che ha avuto per oggetto gli indici di tempestività dei pagamenti (Itp) 2021 e 2022 pubblicati sui siti istituzionali delle città capoluogo di provincia, suggeriscono che l’obiettivo – soprattutto in certe aree del paese – è ancora lontano dall’essere centrato.

Nel Sud Italia gli Enti ritardatari superano quelli virtuosi

La specifica sui distinguo territoriali è doverosa perché, se è vero che globalmente, il 62% di questi comuni sono risultati essere in linea con il dettato normativo, l’analisi che riguarda la distribuzione geografica degli stessi evidenzia una marcata differenza di velocità tra alcune regioni ed altre. Nello specifico, ciò che salta all’occhio è che il Meridione l’unica area geografica in cui il numero di enti “ritardatari” supera quelli virtuosi, che stanno nel limite dei 30 giorni. Al sud e nelle isole il 67% dei comuni capoluogo di provincia ha pagato mediamente i propri debiti commerciali in più di 30 giorni lo scorso anno. Il 26% è stato nei tempi, mentre il restante 7% non ha ancora pubblicato l’indice di tempestività di pagamento. Tra le città del nord, soltanto l’11% ha sforato il tetto massimo per il pagamento dei debiti commerciali, mentre il restante 89% è invece risultato essere virtuoso. Al centro, infine, il 62% ha saldato i propri debiti entro un mese, il 35% ha sforato e il 3% non ha ancora provveduto a pubblicare il dato complessivo 2022.

Calabria nel novero dei casi limite

Ma quali sono le regioni con la situazione complessivamente più critica? I casi limite, in negativo, sono rappresentati dalle regioni Calabria, Campania, Molise e Umbria che hanno il 100% di comuni capoluogo di provincia con tempi medi di pagamento dei debiti commerciali superiori al limite massimo consentito. All’estremo opposto, col 100% di capoluoghi di provincia virtuosi, troviamo: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Toscana, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto. In mezzo l’Abruzzo, che ha 3 capoluoghi di provincia su 3 ritardatari e solo Pescara che invece riporta un indice di tempestività di pagamenti pari a meno 5,92 giorni e che quindi ha saldato i propri debiti mediamente a distanza di 24 giorni dalla ricezione della fattura. La situazione più critica è quella di Chieti che ha avuto mediamente ritardi di oltre due mesi. La Basilicata è risultata essere spaccata a metà. Bene Matera, con un indice di tempestività di pagamenti pari a -4,32 giorni, male invece Potenza che ha pagato le fatture con circa 38 giorni di ritardo. Unica provincia virtuosa laziale è Latina che ha saldato i propri debiti commerciali mediamente a 24 giorni di distanza dalla ricezione delle fatture. Fuori dal tetto invece Viterbo (media di 46 giorni) e Frosinone (40 giorni). Sul filo del rasoio la capitale, che chiude con un indice di tempestività dei pagamenti pari a 0,66 quindi ha sforato di meno di un giorno la media di 30 giorni.

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Migliaia di persone in piazza con l'obiettivo è di bloccare il progetto fortemente sponsorizzato dalla Lega e dal governo di centrodestra
Mamma di una bambina, racconta di essere stata licenziata nel 2022 per "riduzione del personale". Il tribunale le ha dato ragione, ma i soldi non sono ancora arrivati
I consiglieri comunali d Giuseppe Dell'Aquila e Antonio Pace chiedono al sindaco Sergio Ferrari di precisare aspetti fondamentali
Il sindaco Pellegrino: "Un atto gravissimo che colpisce un professionista e un amministratore integerrimo"
Inutili i soccorsi dell’equipe sanitaria, intervenuta con l'elisoccorso. Sulla vicenda indagano i carabinieri. Il cane è stato sequestrato
"Non ha trovato la forza né il coraggio di spiegare che produrrà un divario enorme tra Nord e Sud, a livello economico, di servizi e diritti"
Presente anche una folta delegazione di abitanti di Punta Faro in Sicilia e Cannitello a Villa San Giovanni, le aree che saranno espropriate
Progetto “Squadra Mobile”. Operazione di contrasto al fenomeno dell’illecito stoccaggio e smaltimento di rifiuti
l'inviato
L’ex sito industriale sepolto dalle erbacce e a rischio igienico- sanitario. Promessi mega progetti per rilanciare l’area diventata simbolo della decadenza del territorio
La presidente Nunzia Paese, nominerà l’avvocato nella Cabina di regia regionale con l’obiettivo di dare forza al programma del partito
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved