di Bruno Mirante – Una mega struttura a forma di guscio di 5.500 metri quadrati che sorge nell’area Magna Grecia del quartiere marinaro di Catanzaro, di fronte alla stazione ferroviaria (in cui possono essere allestiti un centinaio di box destinati agli eventi fieristici o, in alternativa, per ospitare grandi manifestazioni di spettacolo, cultura e sport). Un finanziamento di 5.000.000 di euro stanziato del Ministero dello Sviluppo economico, messo a rischio dall’affaire Parco Romani, e recuperato grazie alla “delocalizzazione” del progetto in un’area pubblica, l’area Magna Grecia appunto, che negli ultimi anni era assurta alla cronache quale luogo di degrado e di ricovero di cittadini senza fissa dimora. Oggi il taglio del nastro e la consegna della chiavi (donata dalla Gioielleria Megna,) con qualche mese di ritardo rispetto al cronoprogramma di Palazzo De Nobili che ne prevedeva l’inaugurazione nel mese di ottobre. Poi la scelta di affidare la gestione della struttura alla Fondazione Politeama approvata dal Consiglio comunale (il 22 settembre scorso) e, in seguito, la modifica dello statuto della fondazione per rendere possibile l’operazione (approvata dal Consiglio lo scorso 22 dicembre). All’articolo 4 del nuovo statuto alla voce “patrimonio” si legge che la Fondazione Politeama ha il diritto di utilizzare – senza corrispettivo – il Complesso Monumentale del San Giovanni, il Teatro Politeama “ed ogni altra struttura affidata alla Fondazione per lo svolgimento delle attività”.
Un manager per gli eventi e un altro per le fiere
Un manager per gli eventi e un altro per le fiere
L’obiettivo è quello di affidare a un manager della Fondazione Politeama l’organizzazione e la gestione della parte artistica ed eventistica mentre sarà indetto un bando per l’individuazione di un direttore tecnico che si occupi della parte fieristica.
Al taglio del nastro erano presenti assessori, consiglieri, dirigenti e segretaria generale del Comune di Catanzaro, ma c’erano anche consiglieri regionali come Filippo Mancuso e Filippo Pietropaolo, il presidente della Sacal Giulio De Metrio, il dirigente del ministero dello Sviluppo economico che ha seguito in prima persona la pratica per il finanziamento, Paolo Guaglianone, il segretario della Camera di Commercio Bruno Calvetta (il presidente Rossi è fuori sede per impegni istituzionali), il cda del Politeama, dal dg Aldo Costa al sovrintendente del Teatro Gianvito Casadonte. “L’investimento complessivo – ha ricordato il sindaco Abramo – è stato di 5 milioni di euro sulla base di un finanziamento del patto territoriale che lo Stato aveva revocato e che l’amministrazione comunale è riuscita a recuperare dimostrando la propria capacità di programmazione mettendo sul piatto la disponibilità di un’area di proprietà pubblica infrastrutturata e dotata di parcheggi, altrimenti avremmo avuto a disposizione fondi di gran lunga inferiori e non avremmo potuto costruire un’opera così grande e funzionale”. Ribadendo l’impegno “dell’allora sottosegretario Misiti, che mi affiancò al ministero dello Sviluppo economico per il recupero del finanziamento, del dirigente del ministero Paolo Guaglianone e, ancora prima, del compianto Cesare Silipo, che fece partire il patto territoriale”, il sindaco ha anche ringraziato il funzionario comunale Mario Mancuso (che ha seguito l’iter fin quando non è andato in pensione), il direttore dei lavori Salvatore Spagnolo, il responsabile unico del procedimento Umberto Cosco e l’associazione temporanea di imprese – Sami (capogruppo)-Cms-Athanor – che ha eseguito l’intervento.
Il progetto
Il dirigente del settore Grandi opere Giovanni Laganà ha illustrato i dettagli dei lavori. Il guscio è caratterizzato da un profilo curvilineo realizzato in materiale isolante. Le testate della costruzione sono formate da vetrate di tipo continuo, con sistema di apertura pensato per ottenere l’effetto “tutto aperto” in modo da assicurare la flessibilità funzionale dell’opera. Particolare cura è stata garantita al sistema di accessi e uscite con la disposizione di passaggi di sicurezza in grado di assicurare il rapido deflusso del pubblico in caso di necessità. Negli ultimi mesi, per completare la struttura, sono stati terminati e tinteggiati i locali interni, ultimate le facciate esterne e realizzate le vie di esodo, inseriti i lucernari e creati i percorsi interni ed esterni, installate le pensiline fotovoltaiche.