Fondazione Gimbe, casi Covid raddoppiati e boom di ricoveri in una settimana

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Mentre in Europa la pandemia di Coronavirus continua a correre e l’Oms lancia l’allarme, affermando che la situaizone “desta preoccupazione”, l’Italia, come ha ricordato il ministro della Salute Roberto Speranza, ha “numeri molto diversi dagli altri Paesi” ma “non può pensare di essere fuori da questa dinamica di crescita dei contagi”. E infatti anche nel nostro paese nell’ultima settimana i casi di Covid sono raddoppiati, rispetto a quella precedente (35.204 vs 17.252), a fronte di un moderato aumento dei casi testati (505.940 vs 429.984) e di un netto incremento del rapporto positivi/casi testati (7% vs 4%). Dal punto di vista epidemiologico, crescono i casi attualmente positivi (87.193 vs 60.134) e, sul fronte degli ospedali, impennata dei pazienti ricoverati con sintomi (5.076 vs 3.625) e in terapia intensiva (514 vs 319). Crescita costante anche sul fronte dei decessi (216 vs 155). E’ quanto emerge dal monitoraggio periodico della fondazione Gimbe, relativo alla settimana dal 7 al 13 ottobre.

“Con l’aumentare vertiginoso dei numeri – commenta il presidente della fondazione Nino Cartabellotta – il dato nazionale non rende conto delle marcate differenze regionali e provinciali, che richiedono provvedimenti più restrittivi al fine di circoscrivere tempestivamente tutti i focolai e arginare il contagio diffuso. Gli effetti delle misure del nuovo Dpcm – conclude Cartabellotta – oltre a non poter essere valutati prima di 3 settimane, saranno in parte neutralizzati dall’incremento esponenziale dei contagi e dall’ulteriore sovraccarico dei servizi sanitari dovuto alla stagione influenzale. Ecco perchè la Fondazione Gimbe si appella al senso di responsabilità ed alla massima collaborazione tra Presidenti di Regioni e amministratori locali, sindaci in primis: intervenire tempestivamente con misure restrittive locali, compresi lockdown mirati, per spegnere i focolai, arginare il contagio diffuso e prevenire il sovraccarico degli ospedali. Altrimenti, persistendo i trend delle ultime settimane – secondo gli scenari previsti dalla nuova circolare del Ministero della Salute – il rischio di restrizioni piu’ ampie (lockdown incluso) è dietro l’angolo”.

“Con l’aumentare vertiginoso dei numeri – commenta il presidente della fondazione Nino Cartabellotta – il dato nazionale non rende conto delle marcate differenze regionali e provinciali, che richiedono provvedimenti più restrittivi al fine di circoscrivere tempestivamente tutti i focolai e arginare il contagio diffuso. Gli effetti delle misure del nuovo Dpcm – conclude Cartabellotta – oltre a non poter essere valutati prima di 3 settimane, saranno in parte neutralizzati dall’incremento esponenziale dei contagi e dall’ulteriore sovraccarico dei servizi sanitari dovuto alla stagione influenzale. Ecco perchè la Fondazione Gimbe si appella al senso di responsabilità ed alla massima collaborazione tra Presidenti di Regioni e amministratori locali, sindaci in primis: intervenire tempestivamente con misure restrittive locali, compresi lockdown mirati, per spegnere i focolai, arginare il contagio diffuso e prevenire il sovraccarico degli ospedali. Altrimenti, persistendo i trend delle ultime settimane – secondo gli scenari previsti dalla nuova circolare del Ministero della Salute – il rischio di restrizioni piu’ ampie (lockdown incluso) è dietro l’angolo”.

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