Garante dell’infanzia, in Calabria: “Momento non roseo per i giovani, chi governa ascolti”

L'allarme e il monito arrivano durante la relazione annuale di Antonio Marziale, la quinta da quando ha assunto la carica
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È stata presentata nella sala Monteleone del Consiglio regionale la relazione sull’attività annuale del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Antonio Marziale.
“Un incarico, quello del Garante, che non va confuso come una poltrona da utilizzare come ringraziamento al termine della campagna elettorale – ha affermato il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso che ha parlato dei vari ‘uffici’, tra Garanti e Osservatori, che “stanno facendo un ottimo lavoro – ha aggiunto – e dando un grande contributo alla crescita sociale della Calabria”.
“Con la sua conferma di Marziale – ha detto ancora Mancuso – non abbiamo premiato la sua appartenenza, ma la competenza e l’abnegazione. Si è speso affinché questo Consiglio regionale proponesse a livello nazionale le sollecitazioni per una legge che elevi anche in Italia, il limite dell’età consensuale da 14 a 16 anni”.
Nel sottolineare la grande presenza istituzionale, e civile in sala, la vice presidente della Giunta regionale Giusy Princi ha parlato di una “presenza che dimostra il modo con il quale nel corso degli anni hai svolto il tuo ruolo, sempre in trincea, sempre in prima linea”. La relazione è la quinta da quando Marziale ha assunto la carica di Garante in Calabria.

Il monito di Marziale

Nel ricordare le tante conquiste degli anni scorsi, fino alla mozione sull’età consensuale che è stata recepita dal Parlamento, il Garante ha rimarcato la mancanza di un reparto pubblico di neuropsichiatria infantile, “siamo la regione con il più alto indice di disagio psico-sociale e di povertà educativa. Abbiamo infrastrutture, collegamenti stradali e ferroviari insufficienti e parliamo di ponti avveniristici. Abbiamo una Calabria ferma all’era del ‘cinghiale bianco’, sempre meno popolata da giovani, post adolescenti che appena finita la scuola se ne vanno. Non è un momento roseo per i giovani ed il Garante per l’infanzia della Calabria deve avere il coraggio di dirlo perché è stato nominato per questo e chi governa deve ascoltarlo”.
Il procuratore capo del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, Roberto Di Palma si è soffermato sul ruolo del Garante “del quale abbiamo sentito la mancanza quando non c’è stato. E secondo me – ha aggiunto Di Palma – è questa la cosa che maggiormente sottolinea l’importanza del ruolo che svolge”. Di Palma, nel corso del suo intervento da osservatore privilegiato dell’ambito minorile ha segnalato l’assenza in tutta la Regione Calabria di strutture socio-sanitarie per i minori. “E significa – ha aggiunto – che un ragazzo è psichiatrico e minorenne non ha dove andare, e spesso rappresenta un pericolo per se stesso e per gli altri e spesso vengono messi in lista d’attesa in altre regioni”. (Ansa)

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