I medici cosentini all’attacco di Santelli, politici e Cotticelli: “Hanno fatto poco durante il Covid”

il commissario alla sanità Cotticelli e la governatrice della calabria Santelli

All’incontro organizzato dall’Asp per tracciare un bilancio sulla gestione del Covid nel cosentino, oltre al Coronavirus, è il rapporto con la politica a tenere banco.

Il presidente provinciale dell’Ordine dei medici Corcioni lo dice chiaramente che la Santelli e tutto il mondo politico ne escono male dall’emergenza Covid che ha messo la lente d’ingrandimento sulle tante falle del sistema sanitario regionale retto solo da donne e uomini che hanno triplicato i propri sforzi per i pazienti.

Il presidente provinciale dell’Ordine dei medici Corcioni lo dice chiaramente che la Santelli e tutto il mondo politico ne escono male dall’emergenza Covid che ha messo la lente d’ingrandimento sulle tante falle del sistema sanitario regionale retto solo da donne e uomini che hanno triplicato i propri sforzi per i pazienti.

Perché il commissario calabrese alla Sanità non ha nominato ufficialmente il successore di Zuccatelli?

Sotto i riflettori del bilancio che l’Asp di Cosenza ha fatto, nella sala dell’Ordine dei medici di Cosenza, sulla Fase 1 e sulla Fase 2 del Coronavirus questa domanda ricorre spesso. Non è un argomento che emerge dal dibattito dal tavolo dei relatori ma fra i presenti in platea e nei corridoi dell’Asp di Cosenza la domanda si pone. Tutti attendono il successore di Zuccatelli che, come è noto, ha lasciato l’incarico infastidito per le pressioni di Sapia e degli altri deputati Cinque stelle che hanno chiesto conto del suo operato con una interrogazione parlamentare. Formalmente Zuccatelli, molto apprezzato fra i dirigenti medici cosentini, dirà che un interim non può durare tre mesi. Ed è vero. Ma è vero anche che ai vertici dell’Asp di Cosenza di situazioni ben più anomale se ne sono registrate parecchie negli anni.

Della gestione dell’emergenza ha parlato il dottor Mario Marino, responsabile della prevenzione dell’Asp.

Ha annunciato che a settembre inizierà la “normale” campagna di vaccino antinfluenzale ma che sull’autunno, e ciò che sarà del Coronavirus, nessuno può dire cosa accadrà. E, anche lui, ha puntato il dito contro le istituzioni e la politica che hanno fatto tante rassicurazioni ma sostenuto con pochi dispositivi di protezione personale gli operatori sanitari.

Politica grande assente

Eugenio Corcioni, presidente dell’Ordine dei medici, ha sottolineato che, a parte le ordinanze, poco si può dire dell’operato della Santelli nell’emergenza Coronavirus così come per il resto della politica messa sul banco degli imputati come grande assente. Quello che viene chiesto sono le nomine dei direttori generali e che con il commissario alla Sanità ci sia un dialogo diverso e più produttivo.

Il dottor Riccardo Borselli è a capo del 118 e ha raccontato aneddoti di questi mesi che hanno il sapore agrodolce dove lo zucchero è rappresentato dal sacrificio di medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari mentre l’acidità è arrivata dalle tante difficoltà nel far bonificare personale e mezzi. Nonostante tutte queste criticità, Borselli ha spiegato come, fortunatamente, si sono registrati solo pochi minuti di ritardo rispetto ai tempi di intervento del 118 nelle situazioni extra Covid. Il motivo è da ricercare nella bonifica costante ad ogni nuova uscita con le ambulanze.

Alla dottoressa De Luca, che ha chiuso il tavolo degli interventi moderati dal dirigente medico Michelino Braiotta, è toccato il compito di illustrare l’evoluzione dei dati che da mesi la sua unità raccoglie dai presidi territoriali e dai Comuni. Un lavoro enorme a cui tutti dobbiamo essere grati.

Francesco Cangemi

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