Il Laocoonte dei Musei Vaticani riprodotto in esclusiva per l’Odissea Museum di Catanzaro

Nel capoluogo di regione l'unica copia, mai realizzata prima per il Sud Italia, della statua capolavoro rinascimentale e tra le più famose al mondo

Ha aperto i battenti con grande successo di pubblico la mostra “Odissea Museum. I Segreti di Ulisse tra Magna Graecia e Trinacria” che da Catanzaro è approdata al Palazzo Bonocore di Palermo. L’evento promosso dalla Rete Museale Regionale calabrese, con la direzione artistica di Sergio Basile, presenta una ricca galleria di opere tra dipinti, vasi, gioielli e sculture realizzate da diversi maestri d’arte alla riscoperta del grande mito di Ulisse. Tra i lavori esposti, l’unica copia, mai realizzata prima per il Sud Italia, del “Laocoonte” dei Musei Vaticani, scultura di oltre due metri di altezza. La statua probabilmente più famosa al mondo, di Scuola Rodia, del I secolo A.C., apripista del Rinascimento e del Barocco italiano, dopo il suo ritrovamento casuale, nel Cinquecento, nei pressi della Domus Aurea a Roma.

A curarla è stata l’Accademia di Belle Arti di Carrara in coordinamento con Francesco Cimino, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro: “Sono stato davvero felice della proposta, ricevuta dalla Rete Museale Regionale e da Sergio Basile, di partecipare attivamente a questo progetto unico in Italia, motivo di vanto e di orgoglio per Catanzaro e per l’intera Calabria. Un lavoro realizzato grazie al finanziamento strategico del gruppo Edison Spa, che ha sposato il progetto del museo permanente con sede a Catanzaro, in chiave di rilancio strategico per lo sviluppo turistico del territorio locale e nazionale”. È la prima volta che anche la Regione Calabria, grazie all’interesse dell’Assessore al Turismo, Fausto Orsomarso, ha manifestato apprezzamento per “un progetto tanto ambizioso ed importante – prosegue Cimino – in quanto proteso a valorizzare il mito omerico in rapporto alla gloriosa storia delle regioni dello Stretto e del Sud Italia, dando finalmente il giusto risalto alla leggenda di Ulisse e dell’Odissea, che oggi rivive con un museo permanente ed un tour nazionale itinerante, la cui prima tappa ufficiale è in corso a Palermo”.

A curarla è stata l’Accademia di Belle Arti di Carrara in coordinamento con Francesco Cimino, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro: “Sono stato davvero felice della proposta, ricevuta dalla Rete Museale Regionale e da Sergio Basile, di partecipare attivamente a questo progetto unico in Italia, motivo di vanto e di orgoglio per Catanzaro e per l’intera Calabria. Un lavoro realizzato grazie al finanziamento strategico del gruppo Edison Spa, che ha sposato il progetto del museo permanente con sede a Catanzaro, in chiave di rilancio strategico per lo sviluppo turistico del territorio locale e nazionale”. È la prima volta che anche la Regione Calabria, grazie all’interesse dell’Assessore al Turismo, Fausto Orsomarso, ha manifestato apprezzamento per “un progetto tanto ambizioso ed importante – prosegue Cimino – in quanto proteso a valorizzare il mito omerico in rapporto alla gloriosa storia delle regioni dello Stretto e del Sud Italia, dando finalmente il giusto risalto alla leggenda di Ulisse e dell’Odissea, che oggi rivive con un museo permanente ed un tour nazionale itinerante, la cui prima tappa ufficiale è in corso a Palermo”.

Lo stesso docente, ringraziando anche i colleghi dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, evidenzia che “la Calabria, Terra dei Feaci e dello Stretto, che autori universali come Tucidide e Ovidio indicano come il cuore della trama omerica del viaggio più famoso della storia, si riappropria così della giusta centralità storica, rinsaldando a livello identitario il suo presente con le sue radici più nobili e gloriose. Radici che videro, proprio nella regione e nel versante ionico dell’Istmo di Catanzaro, luogo dal quale Ulisse ripartì per Itaca, il cuore pulsante, sia a livello culturale che socio-economico, dell’intero bacino del Mediterraneo”. Il percorso dell’Odissea Museum si avvale, inoltre, dell’omaggio all’antica oreficeria nella Magna Grecia, con le riproduzioni di gioielli rivisitati da Michele Affidato. L’itinerario espositivo è poi arricchito dai contributi di altri prestigiosi maestri calabresi come Claudio Panaia e Beatrice Russomanno della Bottega Il Tornio di Squillace, Franco Coppoletta e Rosella Costa di Catanzaro, Silvano Cavarretta di Crotone, allievi della fonderia Cimino, Antonio Caputo di Lamezia e Pasquale Eugenio Cimino di Sambiase, Pietro Colloca di Zambrone, Salvatore di Masi di Soriano.

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