di Damiana Riverso – Saranno pure fazioni politiche completamente diverse, ma forse qualcosa in comune ce l’hanno: lasciarsi andare a balli sfrenati per le rispettive vittorie politiche. Jole Santelli e Giuseppe Falcomatà, governatore della Calabria e neo rieletto sindaco di Reggio Calabria, hanno calato la maschera (o meglio la mascherina) e si sono lanciati a festeggiamenti sfrenati e balli scatenati. La governatrice regionale è stata già ampiamente bacchettata per le sue tarantelle, errore che reitera appena può in barba alle stesse norme anticovid da lei emanate, come qualche sera fa per l’elezione dell’amica Rosaria Succurro a sindaco di San Giovanni in Fiore. Ma Falcomatà non è stato da meno. Invece della classica tarantella, forse per discostarsi dagli avversari politici che tanto inneggiano alla tradizione, ha preferito un trenino stile capodanno o carnevale di Rio, con il livello di sudorazione altissimo non proprio raccomandabile in questo particolare momento storico dove la distanza dalle sostante corporee altrui è fondamentale.
La notte vola
La notte vola
E’ questo quindi il buon esempio dei nostri politici? A prescindere dalle fazioni, c’è chi, tra i politici e amministratori nostrani, al calar della notte mette da parte le buone maniere, le norme e si scatena senza pensare alle conseguenze, ai cellulari pronti a riprendere e mandare in onda lo scandalo. Il tutto in barba alla sicurezza. Il covid non è uno scherzo. Non puoi mettere la mascherina di mattina mentre indossi la tanto sognata fascia tricolore, simbolo di potere, e toglierla di notte a una festa con più di 100 invitati, mentre i tuoi cittadini sono costretti a indossarla h24.
Una stretta è necessaria
E’ di ieri il nuovo appello del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che invita gli italiani, e dunque anche i calabresi, a non mollare la presa adesso, ora che il virus ci minaccia di nuovo. Esclude un nuovo lockdown per evitare un collasso economico nazionale, ma sarà possibile solo se tutti seguiranno le regole. E per tutti si intende ovviamente prima chi ci governa, chi deve dare l’esempio, chi deve sacrificarsi più degli altri.