Il dato è ormai tratto. Salvo altri colpi di scena i candidati a sindaco in vista delle Comunali di Vibo in programma l’8 e il 9 giugno saranno tre: il top manager Roberto Cosentino in rappresentanza della destra; l’avvocato penalista Francesco Muzzopappa per l’area centrista e l’ex presidente della Provincia Enzo Romeo per la coalizione progressista. Da qui in avanti i riflettori si accenderanno sulla composizione delle liste e sulle candidature al consiglio comunale. In provincia di Vibo il tema è quanto mai centrale oltreché scottante. Sia per le numerose inchieste condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro da Rinascita Scott in poi; sia per l’offensiva dello Stato che prosegue a livello amministrativo con il pressing della Prefettura su diversi enti locali a rischio scioglimento. Tra questi non c’è il Comune di Vibo ma trasparenza e prevenzione sono fondamentali per limitare le possibilità di aprire le porte a una commissione d’accesso antimafia (LEGGI QUI).
Gli avvertimenti alla politica e la questione etica
“Mi auguro solo che la politica faccia la politica e che i cittadini facciano le scelte giuste”, ha sottolineato venerdì scorso Nicola Gratteri a margine della presentazione del suo nuovo libro (scritto con Antonio Nicaso) avvenuta alla Camera di Commercio di Vibo Valentia (LEGGI QUI). Messaggio chiaro ai partiti ai quali è demandata, ancor prima della magistratura, la selezione della classe dirigente che deve andare oltre i casellari giudiziari e i carichi pendenti ponendo la questione etica. Un tema molto caro alla presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo che sul punto è stata esplicita: “Non possiamo essere una sorta di Santa inquisizione ma dobbiamo essere un argine insuperabile per i mafiosi e vorrei inserire nel codice di autoregolamentazione anche i corruttori. Non è possibile che siano impresentabili solo i corrotti”. Il referente regionale di Libera Giuseppe Borrello ha auspicato che “i partiti politici possano fare piena pulizia a loro interno, non solo degli indagati e dei condannati ma anche di quei politici cosiddetti chiacchierati, ossia coloro che per via della loro vicinanza a certi ambienti risultano inaffidabili o poco credibili rispetto alla gestione della cosa pubblica. La lotta alle mafie non deve essere delegata solo alla magistratura altrimenti c’è il rischio che si alimenti l’equivoco tra innocenza e onestà”. Citazione dello storico discorso che Paolo Borsellino tenne a Bassano del Grappa nel 1989 davanti agli studenti (LEGGI QUI).
Patto per la legalità tra candidati sindaci, partiti e Prefettura
Non è quindi necessario attendere un avviso di conclusione delle indagini preliminari, un rinvio a giudizio o peggio una condanna per agire. Gli strumenti per agire preventivamente ci sono tutti. Nell’estate del 2021, ad esempio, su impulso dell’allora deputata di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro (oggi sottosegretario all’Interno) venne approvato il nuovo codice di autoregolamentazione della Commissione parlamentare antimafia sul controllo delle liste elettorali. Ogni partito può fornire su base facoltativa le liste provvisorie in modo da consentire alla stessa Commissione di fornire riscontro sulla condizione dei singoli candidati prima della data di presentazione delle liste con la garanzia del massimo riserbo. Unico limite il tempo forse troppo ristretto per analizzare le posizioni di un esercito di oltre 500 candidati. Nel caso di Vibo i controlli preventivi, per come avviene anche nel caso dei portantini per le Affruntate di Pasqua, potrebbero essere demandati anche alla Prefettura di Vibo che agirebbe in stretta collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, la Questura e la Guardia di Finanza attraverso un opportuno protocollo di legalità firmato con i candidati a sindaco, responsabili in prima persona delle rispettive coalizioni (LEGGI QUI). I primi a metterci la faccia ma anche a pretendere liste pulite, depurate da candidature indigeste e da ogni forma di condizionamento per evitare di vedersi commissariato il Comune una volta vinte le elezioni.
Liste pulite e stop agli impresentabili: una sfida da vincere
Roberto Cosentino, Francesco Muzzopappa e Enzo Romeo sono pronti a fare un passo del genere? Un patto per la legalità tra candidati sindaci aprirebbe la strada a un protocollo da stilare a stretto giro di posta davanti al prefetto Paolo Giovanni Grieco. Controlli preventivi ben prima della presentazione ufficiale delle liste, ancor prima della loro pubblicazione ufficiale, in modalità ovviamente riservata ai soli attori. Vibo diverrebbe un modello da seguire non solo nella lotta alla ‘ndrangheta e alle infiltrazioni mafiose nei Comuni ma anche nella prevenzione del fenomeno con i partiti e i movimenti impegnati in prima linea nel contrasto al malaffare. La sfida è lanciata. Vedremo chi aderirà.
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