In casa con 200mila euro e arrestata per riciclaggio nel Vibonese, revocati i domiciliari

Il gip del Tribunale di Vibo accoglie l'istanza difensiva e concede la misura meno afflittiva dell'obbligo di dimora nel Comune di Roma
Tribunale Penale Collegiale di Vibo Valentia

Il gip del Tribunale di Vibo Valentia Francesca Loffredo ha revocato gli arresti domiciliari nei confronti di Arianna Idà, 23 anni di Gerocarne, arrestata lo scorso aprile nell’ambito di un blitz della Squadra Mobile di Vibo Valentia con l’accusa di riciclaggio. Accolta l’istanza presentata dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Sergio Rotundo. Nei confronti della donna è stata applicata la misura meno afflittiva dell’obbligo di dimora nel Comune di Roma. Per il giudice “nonostante la gravità indiziaria – non contestata dalla difesa – permanga immutata, tenuto conto del periodo di tempo trascorso in regime di arresti domiciliari dall’indagata, la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Roma può ritenersi attualmente idonea al soddisfacimento delle sussistenti ragioni cautelari collegate al periodo di reiterazione criminosa”.

Il blitz della Squadra Mobile di Vibo

Il blitz della Squadra Mobile di Vibo

Arianna Idà era sta arrestata insieme al cugino Michele Idà nello scorso mese di aprile in seguito a una mirata attività di controllo del territorio predisposta dalla Questura di Vibo Valentia che aveva portato i poliziotti della Squadra Mobile a eseguire una serie di perquisizioni domiciliari nell’entroterra vibonese. In particolare per la donna l’accusa è riciclaggio della somma di 200mila euro. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti avrebbe cercato di occultare il denaro trovato dai poliziotti nel corso del blitz effettuato tra Gerocarne e Sorianello.

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