L’indagato, raggiunto da un provvedimento di fermo nell’ambito dell’operazione Reventinum, risponde di associazione a delinquere di stampo mafioso e dell’omicidio del noto penalista Pagliuso
Resta dietro le sbarre Luciano Scalise, raggiunto da un fermo di indiziato di delitto nell’ambito dell’operazione Reventinum, fermo poi convalidato con ordinanza dal gip. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, che ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato accusato di essere il mandante dell’omicidio del noto avvocato penalista Francesco Pagliuso e di appartenere alla cosca di ‘ndrangheta operante tra i Comuni montani del Reventino: Soveria Mannelli, Decollatura, Patania, Serrastretta. I legali di Luciano Scalise, gli avvocati Piero Chiodo e Antonio Larussa, attenderanno il deposito delle motivazioni della decisione del Riesame, che avverrà entro 45 giorni, per proporre ricorso in Cassazione. Secondo i legali non ci sono elementi per considerare l’indagato il mandante dell’omicidio del penalista.
Resta dietro le sbarre Luciano Scalise, raggiunto da un fermo di indiziato di delitto nell’ambito dell’operazione Reventinum, fermo poi convalidato con ordinanza dal gip. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, che ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato accusato di essere il mandante dell’omicidio del noto avvocato penalista Francesco Pagliuso e di appartenere alla cosca di ‘ndrangheta operante tra i Comuni montani del Reventino: Soveria Mannelli, Decollatura, Patania, Serrastretta. I legali di Luciano Scalise, gli avvocati Piero Chiodo e Antonio Larussa, attenderanno il deposito delle motivazioni della decisione del Riesame, che avverrà entro 45 giorni, per proporre ricorso in Cassazione. Secondo i legali non ci sono elementi per considerare l’indagato il mandante dell’omicidio del penalista.
Redazione Calabria 7