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Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello
Calabria7 S.r.L. | P.Iva 03674010792
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Parole di Vita, il commento di don Gaudioso sulla II domenica di Pasqua (Video)
di don Gaudioso Mercuri
Il brano evangelico della scorsa settimana, del giorno di Pasqua, ci ha presentato tre persone innamorate di Cristo che all’alba sono corsi al sepolcro: la Maddalena, Pietro e il discepolo amato. Hanno visto la pietra rotolata, il lenzuolo che era a terra senza il corpo di Gesù, questo è accaduto il mattino di Pasqua. Il brano di oggi ci presenta la manifestazione di Gesù risorto, la sera dello stesso giorno, ai discepoli che si trovavano nel cenacolo con le porte sbarrate perché avevano paura dei giudei. Se l’evangelista parla di discepoli significa che non si rivolge solamente ai 10 che si trovavano nel Cenacolo, (Giuda se n’era andato, e manca Tommaso, la sera di Pasqua egli stava fuori, mentre tutti erano nel cenacolo), quindi si rivolge a tutti i discepoli, anche ad ognuno di noi e dice: “Pace a voi!” In un attimo, dal clima di tristezza che regnava in quella stanza, si passa alla gioia. E, cosa strana, gli apostoli non fanno domande… La Sua presenza dà loro la pace ed i dubbi non ci sono più, sparisce anche la paura. Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Il brano evangelico della scorsa settimana, del giorno di Pasqua, ci ha presentato tre persone innamorate di Cristo che all’alba sono corsi al sepolcro: la Maddalena, Pietro e il discepolo amato. Hanno visto la pietra rotolata, il lenzuolo che era a terra senza il corpo di Gesù, questo è accaduto il mattino di Pasqua. Il brano di oggi ci presenta la manifestazione di Gesù risorto, la sera dello stesso giorno, ai discepoli che si trovavano nel cenacolo con le porte sbarrate perché avevano paura dei giudei. Se l’evangelista parla di discepoli significa che non si rivolge solamente ai 10 che si trovavano nel Cenacolo, (Giuda se n’era andato, e manca Tommaso, la sera di Pasqua egli stava fuori, mentre tutti erano nel cenacolo), quindi si rivolge a tutti i discepoli, anche ad ognuno di noi e dice: “Pace a voi!” In un attimo, dal clima di tristezza che regnava in quella stanza, si passa alla gioia. E, cosa strana, gli apostoli non fanno domande… La Sua presenza dà loro la pace ed i dubbi non ci sono più, sparisce anche la paura. Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Gesù parla di perdono. Essi sanno di averne bisogno, ma Gesù li incarica anche di donarlo agli altri e, in nome suo, di assolvere dai peccati.
D’ora in poi essi dovranno adempiere a questo compito: essere medici delle anime. Che cambiamento! Che grande responsabilità! Comincia la straordinaria stagione della mietitura della Chiesa. E Tommaso? Vi dicevo prima che quella sera non era assieme agli altri, non sappiamo il perché.
Quando i suoi amici gli raccontano l’accaduto, pensa di dover toccare i buchi delle mani e del costato per credere.
Ma, quando Gesù viene di nuovo, Tommaso non lo tocca, non mette il dito per capire che è vero, no! Si inginocchia e lo riconosce come il suo Signore, il Figlio di Dio venuto sulla terra per salvarci, per guarirci, per insegnarci ad amare. Tommaso non ha più bisogno di toccare per credere… la sua fede gli ha aperto gli occhi. Ma Gesù sa anche che abbiamo la testa dura e, alla fine di questo Vangelo, grazie a Tommaso, ci dice una cosa bellissima: “Beati quelli che non hanno visto ed hanno creduto”.
E’ una beatitudine per tutti: ci ritroviamo anche noi in questa categoria, in compagnia di milioni di persone che si sono fidati della testimonianza di altri uomini e altre donne e, attraverso di essa, hanno incontrato la felicità e la pace. Tutti vorremmo vedere per credere! E per questo Gesù ci chiama “beati”. Quanto è grande il dono della fede quanto è prezioso e noi dobbiamo saperlo custodire gelosamente, e non permettere a nessuno di portarcelo via. Beati voi, tutti quelli che credono senza necessità di segni, anche se hanno mille dubbi, come Tommaso. Sono quelli che se una volta potessero toccare Gesù da vicino – vedere il volto, toccare il volto – se una volta potranno vederlo, ma in noi, anch’essi diranno: Mio Signore e mio Dio! Questa domenica ci sprona ad essere testimoni credibili dell’amore di Dio, facciamolo tutti, senza paure, senza dubbi, il tempo è vicino.
Buona domenica a tutti voi.
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