L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, con il supporto tecnico-giuridico di Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, ha inoltrato all’Anas una segnalazione nella quale si evidenziava la grave situazione di pericolo sul ponte stradale della strada statale 106 di Badolato, che consente l’attraversamento del torrente Barone.
“Sistemazione inidonea”
“Sistemazione inidonea”
In pratica, all’altezza del chilometro 151+600, nel tratto dove, in seguito al tragico incidente stradale costato la vita il 31 dicembre scorso a Giovanni Mellace, il precario “guardrail” è stato abbattuto, sono stati collocati dei new jersey in cemento in luogo di quelli in plastica apposti inizialmente, unitamente a segnali stradali con lo scopo di informare gli utenti della strada. La sistemazione, secondo l’organizzazione di volontariato, è del tutto “inidonea a trattenere i veicoli in caso di fuoriuscita”.
“La miglioria – afferma – tuttavia non è sufficiente a garantire la sicurezza. Anche questa soluzione tampone infatti presenta delle problematiche, i new jersey in cemento occupano la carreggiata stradale, molto stretta, per oltre trenta centimetri, rendendo pericoloso l’attraversamento della carreggiata nei due sensi di marcia, e la segnaletica verticale disposta appare poco visibile ed inconsistente: fattori di pericolosità che si accentuano nelle ore notturne, non essendo questi elementi illuminati”.
Basta Vittime sulla Strada Statale 106 nella mattina di oggi, 12 marzo, ha rinnovato una segnalazione all’Ente gestore per “procedere ad un intervento risolutivo, ripristinando la barriera mancante e cogliendo l’occasione per sostituire quanti più tratti di guardrail possibile, considerate le condizioni pietose in cui versano e del tutto inefficaci per svolgere la loro funzione di contenimento”.
“Un’opera imprescindibile non solo per la sicurezza degli utenti dalla strada, tanti, che percorrono la Statale 106 in corrispondenza di quel ponte, ma anche a tutela della stessa Anas perché, qualora dovesse accadere in quel punto un ulteriore sinistro stradale e dei veicoli dovessero precipitare nel corso d’acqua, l’Ente gestore ne sarà corresponsabile e dovrà risponderne”, conclude.