Ponte Stretto, Renzi: “Un messaggio di speranza per il Sud”

renzi calabria

“La decontribuzione e’ quella che serve oggi e ti permette di dare denari” senza intoppi burocratici. Lo ha detto Matteo Renzi parlando del Ponte sullo Stretto di Messina.

E sull’eventualita’ che a settembre arrivi un’ondata di disagio sociale il leader di Italia Viva (Iv) osserva: “Non ci aspetta l’Apocalisse, io credo nella ripartenza. Pero’ – osserva Renzi – ci sono tre problemi: c’e’ una forbice che si allarga tra Nord e Sud. Il ponte dello Stretto e’ un messaggio di speranza. C’e’ una forbice che si allarga tra anziani e giovani. Qui ci sono 80 miliardi che togliamo alle nuove generazioni. E si allarga una forbice tra garantiti e non garantiti, tra chi ha un contratto a tempo indeterminato e chi ha un contratto determinato”.

E sull’eventualita’ che a settembre arrivi un’ondata di disagio sociale il leader di Italia Viva (Iv) osserva: “Non ci aspetta l’Apocalisse, io credo nella ripartenza. Pero’ – osserva Renzi – ci sono tre problemi: c’e’ una forbice che si allarga tra Nord e Sud. Il ponte dello Stretto e’ un messaggio di speranza. C’e’ una forbice che si allarga tra anziani e giovani. Qui ci sono 80 miliardi che togliamo alle nuove generazioni. E si allarga una forbice tra garantiti e non garantiti, tra chi ha un contratto a tempo indeterminato e chi ha un contratto determinato”.

De Micheli: “Decisione dopo analisi costi-benefici

La decisione sulla realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina sarà presa dopo un’analisi costi/benefici e con il consenso del territorio. Lo ha detto al question time al Senato la ministra dei Trasporti Paola De Micheli.

Questo “approfondimento richiede un’attenta ed aggiornata valutazione delle problematiche tecnico – costruttive, delle ricadute in termini occupazionali, ambientali e trasportistiche e, più in generale, degli esiti di una puntuale analisi costi/benefici prevista dall’articolo 23 del Codice dei contratti, oltreché una compiuta verifica e valutazione dell’opera da parte di tutte le forze politiche e dei territori interessati”, ha evidenziato la ministra.

“Sono convinta, infatti, che la realizzazione di opere utili e in tempi ragionevoli non può prescindere da una relazione virtuosa tra l’infrastruttura e il territorio che si fonda sull’ampio consenso intorno alle opzioni di sviluppo anche sociale e di vocazione economico – produttiva dei territori.

Soltanto al termine di questa analisi che durerà qualche mese potrà essere assunta la decisione relativa all’eventuale realizzazione dell’opera e al suo finanziamento”, ha aggiunto De Micheli.

Faraone (Iv): “Entro legislatura aprire cantiere”

“Di analisi costi benefici ne sono state fatte a centinaia: adesso è il momento delle scelte e sul Ponte sullo Stretto, che voglio chiamare Ponte del Mediterraneo perché davvero può renderci protagonisti in quell’area, bisogna decidere.

La nostra richiesta al governo è che il cantiere venga aperto entro questa legislatura. Se ponessimo all’esame del voto di quest’aula la costruzione del Ponte sono certo che passerebbe con una larga condivisione. Ed è questo il momento di partire perché adesso disponiamo di una quantità ingente di risorse che provengono dall’Europa: che sono tante sì, ma non anche ‘una tantum'”.

Così il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone intervenendo sul Question Time con la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli.

“La riposta non può essere ancora quella della necessità di ulteriori analisi costi-benefici o di verificare le ricadute occupazionali e sociali: siamo pieni di studi che nella stragrande maggioranza concordano nell’affermare che il Ponte sia un’opera strategica per collegare l’Europa con il Mediterraneo, così come lo è la realizzazione , di pari passo, di infrastrutture digitali, indispensabili per ogni ambito della nostre vita, dal lavoro alla scuola, ed ancora insufficienti o inesistenti in ampie aree del Paese, soprattutto al Sud.

Dobbiamo gettarci alle spalle l’idea che in Italia non si possano fare grandi opere senza incorrere in dinamiche corruttive: penso che Expo o il Ponte di Genova abbiano dimostrato che un efficiente controllo delle istituzioni può fare la differenza e che il nostro Paese è in grado di realizzare grandi sfide”, conclude.

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