“Catanzaro in appena tre anni è passata da una percentuale bassissima (8,27 % nel 2015) al 62,14% del 2018. Tuttavia questo lodevole traguardo, raggiunto grazie alla collaborazione dei Cittadini, non ha portato la naturale conseguenza dell’abbassamento della TaRi. Evidentemente a Catanzaro, almeno per le bollette, non trova applicazione la terza legge della dinamica secondo cui ad ogni azione deve corrispondere una uguale e contraria”.
E’ quanto scrive il Codacons in relazione al pagamento della tassa sui rifiuti nel capoluogo della Calabria. “Evidentemente l’Assessore Cavallaro non deve avere grande simpatia per il vecchio Newton e così dobbiamo registrare il paradosso di un Comune che nonostante abbia ottenuto, sempre grazie ai Cittadini, in soli tre anni, un incremento della percentuale di differenziata del + 750 %, finisce per “premiare” i suoi Cittadini aumentandogli le tasse.
E’ quanto scrive il Codacons in relazione al pagamento della tassa sui rifiuti nel capoluogo della Calabria. “Evidentemente l’Assessore Cavallaro non deve avere grande simpatia per il vecchio Newton e così dobbiamo registrare il paradosso di un Comune che nonostante abbia ottenuto, sempre grazie ai Cittadini, in soli tre anni, un incremento della percentuale di differenziata del + 750 %, finisce per “premiare” i suoi Cittadini aumentandogli le tasse.
Sarebbe stato doveroso fornire un segnale concreto della positività dei comportamenti tenuti dalla maggioranza dei Catanzaresi – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – incentivando, anche economicamente, le percentuali sempre maggiori di differenziazione dei rifiuti, attraverso una sensibile riduzione delle tasse”. Di Lieto annuncia che “il Codacons ha deciso di presentare una istanza di accesso (prot. 75233/2019) anche alla luce della Direttiva 2003/4/CE, per ottenere i dati di tutte le somme incassate dal Comune di Catanzaro dalla vendita dei rifiuti recuperabili (ferro, legno, carta, vetro…), ma anche come siano state imputate nei bilanci queste somme e, infine, conoscere i motivi per cui queste somme non siano state utilizzate per diminuire la TaRi”. “Vogliamo, quindi, comprendere – conclude il Codacons – chi guadagna veramente con questo gigantesco business dei rifiuti”.
Redazione Calabria 7