Sindaco San Giovanni in Fiore: “Calabria non interessa al Pd nazionale”

“La Calabria non interessa al Pd nazionale. Il segretario, Nicola Zingaretti non ha speso una sola parola per questa terra. Non si è mai a confrontarsi con le democratiche e i democratici. È venuto solo per una manifestazione sindacale a Reggio. Poi mai più! Ha mandato, invece, due emissari che di noi calabresi gli importa davvero poco. Mai una parola per le difficoltà di questa nostra terra. Al segretario, evidentemente, interessa l’Emilia. Solo l’Emilia. Di noi può fare ameno”.

È quanto ha dichiarato il sindaco di San Giovanni in Fiore, Pino Belcastro il quale ha aggiunto: “Può un partito imporre candidature da Roma? Può un partito che ha nel suo DNA le primarie non farle celebrare? Può un partito come il Pd mandare due personaggi che sembrano usciti dai personaggi di Wallet Disney per sbeffeggiare un gruppo dirigente di sindaci e segretari di circolo in barba a tutte le regole della democrazia partecipata?”.

È quanto ha dichiarato il sindaco di San Giovanni in Fiore, Pino Belcastro il quale ha aggiunto: “Può un partito imporre candidature da Roma? Può un partito che ha nel suo DNA le primarie non farle celebrare? Può un partito come il Pd mandare due personaggi che sembrano usciti dai personaggi di Wallet Disney per sbeffeggiare un gruppo dirigente di sindaci e segretari di circolo in barba a tutte le regole della democrazia partecipata?”.

Il sindaco della città di Gioacchino da Fiore va giù duro: “Oliverio non va bene? D’accordo! Cambiamo la guida del centro sinistra per la guida della Regione. Chi lo deve decidere? Quattro amici al bar? O chi si iscrive al partito e ne difende le scelte?

Purtroppo i dirigenti nazionali del mio partito – ha aggiunto Belcastro – hanno sempre guardato a questa terre con distacco, altrimenti avrebbero messo mani alla sanità come hanno fatto nel Lazio (regione guidata da Zingaretti) o in Campania affidandone la guida a chi era stato legittimato dal popolo sovrano. Invece, no! Bisognava mandare i commissari da Roma!”

Il primo cittadino della ‘capitele’ della Sila conclude dicendo: “Io non andrò via dal partito. Il Pd è la mia casa. Sono Zingaretti, Graziano e Oddati che sono fuori. Loro, che sono i custodi delle regole democratiche (dovrebbe essere così!), le stanno mettendo sotto i piedi”.

Redazione Calabria 7

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