Gli era stato imposto il divieto di avvicinarsi all’ex moglie dopo essere stato denunciato per vessazioni continue, con aggressioni fisiche e verbali, nei confronti della donna e del loro figlio minorenne. Dopo l’interrogatorio di garanzia il gip del tribunale di Catanzaro ha revocato la misura nei confronti di F.A., 42enne di Catanzaro, difeso dagli avvocati Gianmichele Bosco e Luana Posella.
Le motivazioni della revoca
Le motivazioni della revoca
È emersa, in particolare dal tenore delle chat prodotte dall’uomo, l’esistenza di contrasti con l’ex coniuge nella gestione quotidiana del figlio minore, complice un accordo consensuale di separazione in parte sbilanciato sulla figura materna. Questo prevede, infatti, che il diritto di visita debba venire esercitato nella casa coniugale o che sia la madre a dover portare il figlio in un luogo diverso dalla casa coniugale. Un accorso in parte lacunoso perché lascia ampi spazi di discrezionalità ai coniugi sulla possibilità di accordarsi diversamente.
Questo ha determinato continue rimostranze e offese reciproche che pur non potendosi ritenere idonee a compensare eventuali condotte vessatorie dell’indagato aiutano a capire l’effettivo contesto in cui sono maturate le stesse. Detto in altri termini, non è possibile escludere allo stato che l’indagato nel tentativo di esercitare il proprio diritto di visita abbia assunto condotte soggettivamente percepite come moleste.
Esistendo quindi una lettura alternativa dei fatti oggetto di denuncia, si è reso necessario disporre la revoca della misura cautelare in quanto la situazione richiede una maggiore approfondimento investigativo.
I fatti
Secondo quanto ricostruito dalla donna, l’ex marito l’avrebbe aggredita più volte verbalmente svilendo il suo ruolo di madre e di moglie, minacciandola di morte. In un paio di occasioni sarebbe arrivato ad aggredirla fisicamente. Stando a quanto denunciato, F.A l’avrebbe tempestata quotidianamente di messaggi denigratori, rivolti a lei e alle sue amiche più strette, provocandole uno stato di ansia e di turbamento. Inoltre, la seguiva dovunque andasse, interferendo nella sua sfera di relazioni ed avvicinando persino il suo nuovo compagno, presentandosi sotto l’abitazione dello stesso e chiamandolo più volte sul telefono cellulare.
Un atteggiamento che, stando alle dichiarazioni della moglie, l’uomo avrebbe rivolto anche nei confronti del figlio di 4 anni, il quale veniva continuamente insultato e umiliato dal padre, tanto da costringerlo ad avviare un percorso di cura neuro-psichiatrico.