Regionali, partono le “grandi manovre”: tentazione Tansi per il centrosinistra e a destra Gallo

di Bruno Mirante – Smarrimento e forte incertezza sono i sentimenti che abitano la politica calabrese a pochi giorni di distanza dalla prematura dipartita della presidente della giunta regionale Jole Santelli. Le  “grandi manovre” in vista delle elezioni regionali, sono già iniziate, seppur in via ufficiosa, e a breve  spetterà ai partiti di entrambi le coalizioni presentare all’elettorato una proposta politica capace di farsi carico anche della situazione emergenziale che la Calabria sta vivendo a causa del propagarsi dei contagi da Coronavirus.

In casa centrodestra, i nomi che circolano nelle segreterie dei partiti, sono per molti versi gli stessi che hanno caratterizzato la campagna elettorale del gennaio scorso, prima che la scelta di Berlusconi ricadesse sulla coordinatrice regionale Santelli. Sempre al Cavaliere toccherà la scelta di un nuovo coordinatore regionale che gestisca le delicate fasi del ritorno alle urne. Al momento il pallino resta in mano ai coordinatori provinciali che hanno ricoperto il ruolo di vice Santelli, da Mimmo Tallini a Giuseppe Mangialavori, da Gianluca Gallo a Sergio Torromino.  Tra questi ultimi, il nome più quotato per la corsa alla riconquista della Cittadella è quello dell’assessore regionale all’Agricoltura ed ex sindaco di Cassano allo Jonio, Gianluca Gallo. Ma un ruolo di primo piano sarà svolto ancora una volta dai fratelli Occhiuto. Se le vicende giudiziarie che hanno investito il sindaco di Cosenza, Mario, restano un limite insuperabile per gli alleati della coalizione, le quotazioni del vicepresidente dei deputati forzisti, Roberto, sembrano destinate a salire. Un capitolo a parte riguarda invece il futuro politico del sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo.  Quest’ultimo, insieme a Forza Italia,   ha governato il capoluogo (e dal 2018 anche la provincia di Catanzaro) nell’ultimo ventennio ma proprio in occasione delle passate consultazioni regionali ha iniziato un’interlocuzione con la Lega che ha causato non pochi sconvolgimenti nella maggioranza politica che lo sostiene a Palazzo De Nobili. Una vera e propria crisi politica che a livello comunale si è risolta tra cambi di casacca e dimissioni (alcune presentate, altre annunciate e non formalizzate) con un sostanziale rafforzamento del “partito di Abramo”, il gruppo consiliare che porta il nome del sindaco che oggi può contare su ben nove rappresentanti alcuni dei quali transitati proprio da Fi (ma che di recente ha palesato più di qualche mal di pancia interno). L’interlocuzione tra il sindaco e il vice coordinatore nazionale degli enti locali della Lega Walter Rauti non si è mai interrotta, e al di là dei rumors che fino a pochi giorni fa riferivano di un possibile ingresso in giunta del sindaco di Catanzaro sponsorizzato proprio dal Carroccio, il nome di Abramo resta in corsa per l’investitura di candidato governatore forte del gradimento di Matteo Salvini in persona che, a ogni piè sospinto, tesse le lodi del “bravo sindaco di Catanzaro”.  Tra i nomi che circolano nel centrodestra c’è ovviamente anche quello di Wanda Ferro, ma gli equilibri nazionali che hanno visto il partito di Giorgia Meloni primeggiare in diverse regioni su tutto il territorio nazionale porterebbe ad escludere un interessamento diretto di Fdi per l’individuazione del candidato.

In casa centrodestra, i nomi che circolano nelle segreterie dei partiti, sono per molti versi gli stessi che hanno caratterizzato la campagna elettorale del gennaio scorso, prima che la scelta di Berlusconi ricadesse sulla coordinatrice regionale Santelli. Sempre al Cavaliere toccherà la scelta di un nuovo coordinatore regionale che gestisca le delicate fasi del ritorno alle urne. Al momento il pallino resta in mano ai coordinatori provinciali che hanno ricoperto il ruolo di vice Santelli, da Mimmo Tallini a Giuseppe Mangialavori, da Gianluca Gallo a Sergio Torromino.  Tra questi ultimi, il nome più quotato per la corsa alla riconquista della Cittadella è quello dell’assessore regionale all’Agricoltura ed ex sindaco di Cassano allo Jonio, Gianluca Gallo. Ma un ruolo di primo piano sarà svolto ancora una volta dai fratelli Occhiuto. Se le vicende giudiziarie che hanno investito il sindaco di Cosenza, Mario, restano un limite insuperabile per gli alleati della coalizione, le quotazioni del vicepresidente dei deputati forzisti, Roberto, sembrano destinate a salire. Un capitolo a parte riguarda invece il futuro politico del sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo.  Quest’ultimo, insieme a Forza Italia,   ha governato il capoluogo (e dal 2018 anche la provincia di Catanzaro) nell’ultimo ventennio ma proprio in occasione delle passate consultazioni regionali ha iniziato un’interlocuzione con la Lega che ha causato non pochi sconvolgimenti nella maggioranza politica che lo sostiene a Palazzo De Nobili. Una vera e propria crisi politica che a livello comunale si è risolta tra cambi di casacca e dimissioni (alcune presentate, altre annunciate e non formalizzate) con un sostanziale rafforzamento del “partito di Abramo”, il gruppo consiliare che porta il nome del sindaco che oggi può contare su ben nove rappresentanti alcuni dei quali transitati proprio da Fi (ma che di recente ha palesato più di qualche mal di pancia interno). L’interlocuzione tra il sindaco e il vice coordinatore nazionale degli enti locali della Lega Walter Rauti non si è mai interrotta, e al di là dei rumors che fino a pochi giorni fa riferivano di un possibile ingresso in giunta del sindaco di Catanzaro sponsorizzato proprio dal Carroccio, il nome di Abramo resta in corsa per l’investitura di candidato governatore forte del gradimento di Matteo Salvini in persona che, a ogni piè sospinto, tesse le lodi del “bravo sindaco di Catanzaro”.  Tra i nomi che circolano nel centrodestra c’è ovviamente anche quello di Wanda Ferro, ma gli equilibri nazionali che hanno visto il partito di Giorgia Meloni primeggiare in diverse regioni su tutto il territorio nazionale porterebbe ad escludere un interessamento diretto di Fdi per l’individuazione del candidato.

Nel centrosinistra, invece, il ritorno alle urne deve fare i conti con la fallimentare operazione politica che, meno di un anno fa, ha portato alla candidatura di Pippo Callipo. L’orientamento delle  segreteria nazionale e dei suoi “sherpa” Nicola Oddati e Stefano Graziano pare essere quello di puntare su un amministratore rodato, campione di preferenze alle passate regionali e già presidente del consiglio regionale durante la presidenza Oliverio, Nicola Irto. Questa dunque la prima ipotesi che circola sulla scrivania di Zingaretti. Ma, fonti interne al partito regionale riferiscono che tra i nomi esterni che il Pd potrebbe valutare anche per trovare un accordo con il Movimento Cinque Stelle c’è anche quello del leader del movimento civico “Tesoro Calabria” Carlo Tansi. L’ex direttore della Protezione civile regionale (che a gennaio scorso ha sfiorato per una manciata di volti l’ingresso nell’Astronave calabrese)  dall’ospedale Gemelli di Roma dove è stato sottoposto a un intervento che, fa sapere, si è risolto nel migliore dei modi, ha annunciato l’intenzione di correre per la presidenza. “Ora sono perfettamente in forma, – scrive Tansi su facebook –  mi sento un leone e sono pronto a riprendere, con una forza immane, la nostra battaglia, riproponendo il programma di radicale rinnovamento politico-amministrativo di Tesoro Calabria. Sono certo che, dopo il successo di Crotone e forti dell’esercito di 60.000 preferenze alle ultime regionali, la strada è in discesa. Sento salire alle stelle, in molti settori, l’entusiasmo per la nostra proposta civica. Come a Crotone annienteremo quella casta che credeva di aver vinto contro di noi gettando fango sulla mia persona”.

Se sarà quello di Tansi il nome in grado di far convergere i desiderata dei democrat,  dei grillini e di una vasta area civica fatta di associazioni e movimenti, saranno i giorni a venire a stabilirlo.

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