Serie C, Reggina sogna. Crisi Catanzaro, Rende alla prima vittoria (VIDEO)

di Antonio Battaglia – Come nelle più belle favole, la Reggina continua a sognare in grande. Un’intera città festeggia l’apoteosi degli uomini di Toscano, assurti ormai al ruolo di dei. Il 4-1 rifilato ieri sera al Picerno è l’ennesimo segnale di forza all’intero campionato, che ha registrato le preoccupanti battute d’arresto di Potenza e Ternana. Sette vittorie su sette, l’implacabile legge del “Granillo” stende anche un Picerno incoraggiante nei primi 40 minuti di gioco. Il clamoroso svantaggio, però, ha rinvigorito i ragazzi in maglia amaranto, capaci di sfoderare una rimonta in grande stile degna di altri palcoscenici. Sugli scudi, finalmente, il vero Tanque Denis, incubo della retroguardia lucana con una devastante doppietta. La capolista Reggina viaggia sul velluto e diventa orgoglio dell’intera Calabria sportiva. Maestosità e spettacolo, in riva allo Stretto l’entusiasmo si taglia a fette.

Successo di elevata importanza anche per il Rende, che combatte per una sera i fantasmi e incamera la prima vittoria stagionale contro la Sicula Leonzio. Il 2-0 firmato dal ventenne Luca Scimia salva la panchina di Tricarico e riporta fiducia nell’ambiente biancorosso. Cinismo e ordine, armi di un inedito Rende che ha saputo contenere gli attacchi ospiti con una disarmante maturità. E se questo è un nuovo punto di inizio, allora i tifosi rendesi possono ben sperare.

Successo di elevata importanza anche per il Rende, che combatte per una sera i fantasmi e incamera la prima vittoria stagionale contro la Sicula Leonzio. Il 2-0 firmato dal ventenne Luca Scimia salva la panchina di Tricarico e riporta fiducia nell’ambiente biancorosso. Cinismo e ordine, armi di un inedito Rende che ha saputo contenere gli attacchi ospiti con una disarmante maturità. E se questo è un nuovo punto di inizio, allora i tifosi rendesi possono ben sperare.

Crisi sempre più nera, invece, dalle parti di Catanzaro. Il 2-0 rimediato al “San Nicola” di Bari conferma l’assenza di verve realizzativa tra le file dei giallorossi, protagonisti per tutto il match con uno sterile possesso palla ma mai capaci di pungere dalle parti di Frattali. Sono stati in tanti a giurare che le sconfitte contro Reggina e Potenza fossero esclusivamente indice di un malcontento dei giocatori, ma la debacle pugliese riserva pochi alibi. Le Aquile registrano una preoccupante involuzione di gioco: difesa insicura, manovra intensa ma prevedibile, poca spinta sulle corsie laterali e un Nicastro inetto. Grassadonia avrà tempo per riassettare lo spogliatoio, nella convinzione che sarebbe un peccato imperdonabile arrendersi a fine ottobre.

Capitolo finale sulla Vibonese, che dà continuità ai risultati guadagnando un punticino d’oro al “Torre” di Pagani. I rossoblu dominano in lungo e in largo nella prima frazione, mentre nella ripresa cedono la scena ad una Paganese più spigliata e votata all’attacco. Il pari, raggiunto al fotofinish grazie ad un penalty di Allegretti, dà soddisfazione agli uomini di Modica, incapaci ancora di vincere fuori dalle mura amiche. Domenica prossima altro banco di prova importante: c’è la Ternana. E il “Razza” è pronto ad esplodere per una nuova festa…

Redazione Calabria 7

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