Abramo non ci sta: “Catanzaro non ha perso”. Ma alla Provincia c’è già chi chiede le sue dimissioni

Il sindaco prova a smentire la lettura sul risultato delle Regionali e lancia messaggi agli alleati in vista delle Comunali. A primavera decadrà anche da presidente

“Non è vero che Catanzaro ha perso in termini di rappresentanza”. Sergio Abramo non vede affatto il “disastro” che molti, dopo le elezioni regionali, hanno invece descritto in merito al risultato dei candidati del capoluogo, che nel passaggio dal vecchio al nuovo consiglio regionale scendono da sei a uno. Nel primo consiglio comunale post voto il sindaco, che vede il suo mandato in dirittura d’arrivo e al contempo guarda alla formazione della nuova giunta regionale, ha provato a capovolgere la lettura, che va per la maggiore, circa un indebolimento della città capoluogo nella geografia politica regionale.

Il messaggio agli alleati

Il messaggio agli alleati

Il suo messaggio è chiaro e sembra rivolto più agli alleati che agli oppositori. A partire da Forza Italia, partito che ha lasciato ma che non ha “mai rinnegato”, per approdare a Coraggio Italia e appoggiare Frank Santacroce, che ha avuto una buona affermazione ma ha dovuto cedere lo scranno al vibonese Francesco de Nisi. “Tutti noi abbiamo vinto come centrodestra”, ha aggiunto, ricordando che “il collegio non riguarda solo la città ma la provincia e l’area centrale”, dunque “i consiglieri regionali eletti nella provincia hanno vinto con i voti dei consiglieri comunali e rappresentano la città”. Il centrodestra insomma “resta fortissimo” a Catanzaro mentre il “è sparito”. Da qui l’appello all’unità rivolto agli alleati e a “portare avanti una proposta forte” senza “prestare il fianco” dicendo che è stato un disastro “perché quando abbiamo avuto sei consiglieri regionali non abbiamo avuto nemmeno un assessorato e non abbiamo avuto l’integrazione delle aziende ospedaliere”.

Il rimpasto e il successore

Lo sguardo ora è rivolto alle mutazioni della geografia politica in consiglio comunale e magari anche a un rimpasto di giunta, poi c’è da scegliere il suo successore in vista delle Comunali del 2022 per “andare a prenderci” la città a primavera, forti anche di un sondaggio commissionato e annunciato da Abramo sulla reputazione dell’amministrazione catanzarese. In mezzo ci saranno anche le elezioni del consiglio provinciale, una sorta di midterm previsto dalla riforma Delrio che prevede il rinnovo dei consiglieri provinciali (tra sindaci e consiglieri comunali) ogni 2 anni mentre il presidente resta in carica 4 anni. In teoria dunque Abramo rimarrà presidente della Provincia anche dopo il voto per il consiglio provinciale (previsto per il prossimo 18 dicembre), in pratica però decadrà da questa carica quando terminerà, a primavera, il suo mandato da sindaco. Anche per questo c’è già chi chiede le sue dimissioni.

Il voto per la Provincia

I consiglieri provinciali del gruppo “Area Civica” Marziale Battaglia e Gregorio Gallello scrivono: “Le elezioni regionali sono passate in archivio. Pertanto, chiediamo al presidente Sergio Abramo di occuparsi ora in maniera seria e continuativa delle questioni urgenti che riguardano la Provincia di Catanzaro oppure, nella considerazione di trovarsi oramai a fine mandato di Sindaco della città capoluogo, di dimettersi da presidente consentendo così agli amministratori comunali del territorio di rinnovare, il prossimo dicembre, anche il presidente unitamente al Consiglio”.

Il sondaggio

Battaglia e Gallello aggiungono che nella campagna elettorale delle Regionali “il primo cittadino della città di Catanzaro è stato indiscutibilmente il più attivo, forse anche per tutelare il suo desiderio (mai nascosto) di voler far parte della prossima giunta regionale. A sentire le dichiarazioni rilasciate durante l’ultimo consiglio comunale di Catanzaro, però, le questioni urgenti che riguardano la Provincia dovranno attendere. In attesa di conoscere l’esito del sondaggio di cui è custode il solo sindaco Abramo, annunciato con orgoglio nell’ultimo consiglio comunale, sul peso che Catanzaro ha nei confronti delle altre città calabresi, ci viene spontaneo chiedere se sia stato commissionato anche un sondaggio sul gradimento che hanno i cittadini e gli amministratori della provincia sul loro presidente”.

L’operazione verità sui conti

I due consiglieri provinciali si dicono “seriamente preoccupati per la perdita di peso politico dell’ente intermedio, bistrattato oramai da tutti, ed in particolare per la gravissima crisi economico-finanziaria in cui versa la Provincia, crisi tenuta ‘nascosta’ come polvere sotto il tappeto”. Alcuni problemi “sono ereditati”, ma Battaglia e Gallello si dicono ugualmente convinti della necessità di una “operazione verità” sui conti, anche perché l’organo esecutivo della Provincia è composto dal solo presidente, ovvero Abramo, che “dovrà riferire sui conti e informarci se, in continuità amministrativa e grazie alle sue tante osannate capacità di oculato amministratore, sia riuscito a salvare la provincia dal paventato dissesto finanziario”.

s. p.

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