di Antonio Battaglia – In netta controtendenza rispetto al classico canovaccio che vede contrapporsi le ottime prime frazioni rispetto alle riprese disastrose, ma con un trend che rimane invariato. Il Crotone rimedia un altro brutto ko, il terzo consecutivo, sul terreno di un Hellas Verona bravo a reggere l’urto degli Squali nella ripresa e non rinunciare alle ripartenze. Sarà necessaria una collettiva presa di coscienza sull’immediato da farsi, perché la classifica ora rischia di complicarsi definitivamente.
Primo tempo
Primo tempo
Nei minuti iniziali il match si assesta su ritmi pressoché bassi, con la mole di gioco che si concentra prevalentemente in mezzo al campo. Le due squadre si equivalgono sul piano del gioco, ma al quarto d’ora il Verona sblocca il match: Barak serve in area di rigore Kalinic, che calcia di prima intenzione trovando l’angolo basso alla destra di Cordaz. La squadra di Stroppa fatica a gestire il possesso palla e non riesce a rendersi pericolosa in avanti a causa dell’insistente pressing gialloblù.
Al 25′, dunque, il 2-0 dei padroni di casa: uno-due tra Zaccagni e Di Marco, che sfodera un tiro d’esterno trovando il rasoterra vincente all’angolo opposto. La squadra di Juric ha il pieno controllo della gara e occupa stabilmente nella metà campo degli avversari, che sbagliano innumerevoli passaggi in fase di impostazione. L’unico lampo degli Squali arriva al 45′, quando Messias prova una conclusione dai trenta metri trovando la respinta attenta di Silvestri.
Secondo tempo
Stroppa inserisce Pedro Pereira e Simy nel tentativo di imprimere uno sprint deciso ai suoi, che in effetti scendono in campo con piglio totalmente diverso rispetto alla prima frazione. Al 55′, gli Squali accorciano le distanze: cross dalla sinistra di Reca, pallone messo in mezzo da Pedro Pereira per Messias che in girata trafigge Silvestri da pochi passi. Gli ospiti, sull’onda dell’entusiasmo, spingono sull’acceleratore e si dispongono con baricentro alto, ma i veneti reggono bene.
Al 63′, l’Hellas sfiora il terzo gol con una conclusione di prima intenzione da parte di Barak che termina incredibilmente fuori dallo specchio. La squadra di Juric, però, fatica ad imprimere ritmo alla propria manovra offensiva finendo per subire continuamente la pressione rossoblù. Juric capisce il momento di difficoltà dei suoi e opta per gli ingressi di Di Carmine e Gunter, ma l’inerzia del match è completamente dalla parte del Crotone che però non riesce a riagguantare la parità. Stroppa gioca anche la carta Dragus, ma tra leziosità e imprecisioni gli Squali sono costretti a tornare in Calabria con l’ennesima sconfitta.