di Danilo Colacino – Cosa succede intorno al Catanzaro Calcio? Il momento di profonda crisi tecnica attraversato da circa quindici giorni a questa parte dalla compagine del neotecnico Gianluca Grassadonia genera tensione nell’ambiente. Chiaro come il sole. Ma la sensazione è che come nella lingua cinese il termine possa anche assumere il significato di opportunità.
Sì, però nella misura in cui arriveranno le risposte auspicate. Da chi e nei confronti di chi? Semplice: da parte di squadra e soprattutto città all’indirizzo della famiglia Noto, che, inutile dannarsi (con riferimento alla gran parte dei supporter delle Aquile ormai sfiduciati), continuerà a propugnare una filosofia strettamente imprenditoriale – e dunque sana, ma priva di ‘voli pindarici’ in chiave economica – nella gestione dell’Uesse 1929. Niente colpi di testa, quindi.
Sì, però nella misura in cui arriveranno le risposte auspicate. Da chi e nei confronti di chi? Semplice: da parte di squadra e soprattutto città all’indirizzo della famiglia Noto, che, inutile dannarsi (con riferimento alla gran parte dei supporter delle Aquile ormai sfiduciati), continuerà a propugnare una filosofia strettamente imprenditoriale – e dunque sana, ma priva di ‘voli pindarici’ in chiave economica – nella gestione dell’Uesse 1929. Niente colpi di testa, quindi.
Al contrario, sempre spazio a una conduzione aziendale a ‘prova di bomba’. A cominciare dal ragionamento che parte da una presunta imminente ricapitalizzazione (ventilata dai soliti rumors, ma su cui la proprietà può come ovvio fare tutte le precisazioni del caso dalle ‘colonne’ di calabria7.it). E poi? Via all’interazione proficua con le varie componenti che girano attorno a un club di tale levatura, magari essendo pronti a una presa di posizione destinata a far discutere e riflettere.
Il gruppo Noto, comunque, c’è ed è ancora saldamente al timone del sodalizio giallorosso, però interrogandosi sul futuro che non potrà avere le caratteristiche di un deludente presente. Sul punto sarebbe spontaneo invocare la mano al portafogli, ma di questi tempi sarebbe forse troppo comodo e altrettanto facile.
Nessuna possibilità, però, di assistere a un mecenatismo vecchio stampo, un management insomma ‘accecato’ dalla passione sfrenata per i colori sociali. La vision e i piani sono invece diversi, da Terzo Millennio, e presto pare ne sapremo di più a riguardo.