Sale al 9%, in Italia, la percentuale di posti occupati nei reparti ospedalieri da parte di pazienti Covid e 7 sono le regioni che vedono un aumento, di cui 3 superano il livello di allerta del 15%. Si tratta di Friuli Venezia Giulia, che arriva al 22%, Valle d’Aosta e Pa di Bolzano al 18%, Campania al 9%, Abruzzo, Pa di Trento e Veneto all’8%. È quanto emerge dal monitoraggio quotidiano di Agenas, che confronta i dati del 28 novembre con quelli del giorno precedente. Per le terapie intensive, il valore in Italia resta al 7% ma sale in 5 regioni: al 10% nel Lazio, all’8% nella Pa di Trento, al 7% in Molise e Sardegna, balza all’11% in Umbria.
Reparti saturi all’ospedale di Cosenza
Reparti saturi all’ospedale di Cosenza
Sale la pressione sull’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, con la situazione che va aggravando ora dopo ora soprattutto nel reparto Covid. I posti letto sono infatti al limite della capienza: su 36 posti disponibili sono 33 le persone ricoverate per Coronavirus, mentre 6 sono in rianimazione dove sono occupati tutti i posti disponibili. Non si riesce più a far fronte ai ricoveri e, per questo motivo, i pazienti vengono trasferiti al “Giannettasio” di Corigliano-Rossano dove ieri notte sono stati messi a disposizione 18 posti letto per far fronte a questa drammatica situazione.
Vaccino contro la variante Omicron
È pronta in Italia la prima piattaforma di un vaccino anti Covid-19 progettato in modo specifico per contrastare la variante Omicron. Si prevede di poter cominciare i test preclinici fra alcune settimane. Lo rende noto l’azienda Biotech Takis, in collaborazione con la Rottapharm Biotech da tempo sul vaccino Covid-eVax, sperimentato nella fase 1 nell’uomo. Il vaccino contro la variante Omicron è un vaccino di seconda generazione, basato cioè sulla stessa piattaforma del vaccino Covid-eVax. La stessa piattaforma è stata finora adattata alle varianti Alfa, Beta, Gamma e Delta e sperimentata con successo negli animali.
“Grazie a tutto quello che abbiamo imparato dall’inizio della pandemia, abbiamo disegnato il vaccino Covid-eVax, versione Omicron in poche ore e in poche settimane saremo in grado di testarlo nei modelli preclinici”, rende noto Luigi Aurisicchio, amministratore delegato e direttore scientifico della Takis. “Mentre cerchiamo di sconfiggere la pandemia, è imperativo essere proattivi mentre il virus si evolve”, rileva Aurisicchio. “Negli scorsi mesi abbiamo generato quasi in tempo reale modifiche di Covid-eVax contro le varianti Alpha, Beta, Gamma, Delta e tante altre, dimostrandone l’immunogenicità in modelli animali. A differenza delle precedenti varianti, Omicron presenta un alto numero di mutazioni nuove, per questo motivo è difficile prevedere se i vaccini attuali siano ancora protettivi: ecco perché ci stiamo muovendo il più velocemente possibile per adattare il nostro vaccino anche contro questa variante”.
Problema fondi
Per Lucio Rovati, presidente e direttore scientifico di Rottapharm Biotech, “è però fondamentale avere a disposizione più piattaforme tecnologiche vaccinali come Covid-eVax, che siano prontamente adattabili a eventuali nuove varianti come richiamo della risposta immunitaria precedentemente indotta da altre piattaforme vaccinali, o per l’utilizzo in Paesi dove non c’è attualmente disponibilità di vaccini. Visto l’impatto della pandemia sulle nostre vite e sull’economia mondiale, l’Italia può fare la sua parte e mettere a disposizione la propria esperienza”.
Il problema sono ancora una volta i fondi. “Resta il fatto – osserva Aurisicchio – che la mancanza dei finanziamenti attualmente ci impedisce di proseguire gli studi clinici per portare avanti lo sviluppo di questo vaccino italiano. Ci auguriamo che l’Italia con le risorse del Pnrr possa effettuare investimenti strategici e favorire la ricerca italiana per rendere il Paese più competitivo nel mondo delle biotecnologie”.