Il deputato del Movimento Cinque Stelle Giuseppe d’Ippolito, attraverso una nota, è intervenuto sulla sospensiva, da parte del Consiglio di Stato, della sentenza con cui il Tar del Lazio ha annullato lo scioglimento per infiltrazioni del Consiglio comunale di Lamezia Terme.
“Lo dico anzitutto alla collega Silvia Vono, senatrice M5S. Che vada migliorata la normativa specifica, al fine di salvaguardare l’amministrazione pubblica e la democrazia, e’ un’esigenza sentita ormai da tempo. Tuttavia, il necessario confronto nelle sedi parlamentari va tenuto separato dalla valutazione di merito che, nella fattispecie, spetta alla sola magistratura e, come ovvio, sulla base delle norme in vigore. Su Lamezia Terme – sottolinea il deputato – sono emersi fatti molto gravi, che, di la’ dall’attesa decisione definitiva del Consiglio di Stato, non possono lasciarci impassibili ne’ ripercuotersi sull’intera comunita’ locale, sana e desiderosa di autodeterminazione.
“Lo dico anzitutto alla collega Silvia Vono, senatrice M5S. Che vada migliorata la normativa specifica, al fine di salvaguardare l’amministrazione pubblica e la democrazia, e’ un’esigenza sentita ormai da tempo. Tuttavia, il necessario confronto nelle sedi parlamentari va tenuto separato dalla valutazione di merito che, nella fattispecie, spetta alla sola magistratura e, come ovvio, sulla base delle norme in vigore. Su Lamezia Terme – sottolinea il deputato – sono emersi fatti molto gravi, che, di la’ dall’attesa decisione definitiva del Consiglio di Stato, non possono lasciarci impassibili ne’ ripercuotersi sull’intera comunita’ locale, sana e desiderosa di autodeterminazione.
Tali fatti vanno in ogni caso letti sul piano politico, cercando, sul monito spesso dimenticato di Paolo Borsellino, di isolare e allontanare quei soggetti che non garantiscono affidabilita’ e imparzialita’ nell’esercizio dei poteri pubblici. E’ uno sforzo – rimarca il parlamentare 5stelle – che devono compiere tutte le forze politiche, le quali, purtroppo, a parte il Movimento Cinque Stelle, come hanno dimostrato le piu’ recenti elezioni regionali, continuano a ignorare il problema, posto dall’eroico magistrato siciliano, del puzzo a palazzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguita’ e quindi della complicita’.
Attenzione, il rischio – conclude D’Ippolito – e’ di deresponsabilizzare la politica, invece chiamata a un controllo ineludibile e stringente dei singoli candidati, con l’argomento dell’inadeguatezza della normativa vigente in materia scioglimento per infiltrazioni”.
Redazione Calabria 7