Frode nelle pubbliche forniture di kit sierologici per Covid, maxi sequestro da 9 milioni

La società avrebbe fornito dati non veritieri sulle specifiche tecniche dei kit, allegando anche l'estratto di uno studio di validazione per superare le perplessità espresse dalla Commissione
L'origine e i sintomi della nuova variante Da dove proviene la nuova variante? Xbb.1.5 è un discendente della sottovariante Omicron Xbb, che a sua volta è un incrocio tra due ceppi precedenti: Ba.2.75 e Ba.2.10.1. La variante Xbb originale ha già causato ondate di infezione in Paesi come Singapore e India da quando l'Oms ha sollevato per la prima volta le preoccupazioni al riguardo lo scorso ottobre. Pur rappresentando solo l'1% di tutti i casi di Covid all'inizio di dicembre, le stime dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie mostrano che è cresciuto fino a diventare il ceppo dominante entro la fine del mese, responsabile di circa il 41% di tutte le infezioni. Negli stati nord-orientali, questa cifra è balzata oltre il 70%. Xbb.1.5 è «la sottovariante più trasmissibile che sia mai stata rilevata», ha affermato Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico Covid-19 dell'Oms, durante una conferenza stampa il 4 gennaio.

I militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Roma hanno eseguito il provvedimento con il quale il gip del Tribunale capitolino, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, ha disposto il sequestro preventivo di 9 milioni di euro nei confronti di una società milanese, quale profitto dei reati di turbata libertà degli incanti e frode nelle pubbliche forniture, allo stato degli atti contestati, commessi in danno del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid.

Le indagini

Le indagini

I fatti oggetto di indagine, delegata dalla Procura della Repubblica di Roma al Nucleo di Polizia economico-finanziaria, si riferiscono a una gara, bandita nel mese di luglio 2020, per la fornitura di 2 milioni di kit rapidi per l’effettuazione di test sierologici per la diagnosi dell’infezione da Sars Cov-2. In sede di offerta, la predetta società avrebbe fornito dati non veritieri sulle specifiche tecniche dei kit, anche allegando un estratto di uno studio di validazione per superare le perplessità espresse dalla Commissione di gara.

Tuttavia, nel libretto informativo di accompagnamento agli stessi prodotti, consegnati a seguito del contratto di fornitura poi stipulato, erano riportate caratteristiche prestazionali inferiori a quelle comunicate in precedenza. L’odierna operazione testimonia il costante impegno della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza di Roma a salvaguardia del corretto impiego delle rilevanti risorse finanziarie utilizzate per l’acquisizione dei dispositivi sanitari necessari per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

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