di Daniele Fazio – “Buon compleanno Jole”. Esordisce così il suo facente funzioni, Nino Spirlì, nel giorno in cui i calabresi ne onorano la memoria, intitolandole il Palazzo per eccellenza: la Cittadella Regionale. Davanti alle sorelle e ai nipoti, oltre a politici e amici, si è festeggiato il compleanno di Jole Santelli ricordando il suo amore per la nostra terra e scoprendo la targa che assegna ufficialmente il suo nome al cuore amministrativo della Regione. Lei che, come ha sottolineato Spirlì, “ha sfondato le porte di questo palazzo dall’interno, aprendole a tutti i calabresi”. Perché, sottolinea il suo facente funzioni, “in questo palazzo non ci sono più onorevoli: ci sono amici, persone che si stanno occupando dei diritti e delle necessità i tutti i calabresi con confidenza e fratellanza”. “Siamo orfani e siamo vedovi di Jole – continua – ma non l’abbiamo mai sentita lontana in queste settimane. Perché lei ha fatto un solco talmente profondo in questa politica, in questa amministrazione, che non ci si può allontanare da lei. Ha seminato il grano buono e abbiamo già il piacere di vederne i frutti”.
Sulle orme di Jole: “Un politico aperto a tutte le voci”
Sulle orme di Jole: “Un politico aperto a tutte le voci”
“Continueremo ad amministrare con rigoroso e rispettoso buon senso fino all’ultimo giorno” ha detto ancora Nino Spirlì. Per la sua amica ha solo parole di stima: “Jole è stata ed è un grande politico. Perché le sue intuizione non sono solo figlie della conoscenza del passato, non sono rivolte solo al presente, ma la sua visione avveniristica era bestiale, era pazzesca, era veramente geniale. Aveva e ha la capacità di guardare oltre ogni steccato. Jole non è stata solo una donna di destra e di centrodestra: è un politico a 360 gradi, rispettosa e accogliente di tutte le tesi, provenienti da qualunque parte politica”.
Una bambina vestita da principessa con la bacchetta magica
L’amore di Jole per la Calabria oggi viene ricambiato con un piccolo gesto che vuole andare anche oltre le polemiche. Perché “ha avuto a cuore e ha cuore questa terra”, come sottolineato dal suo amico Nino. “L’ha avuta a cuore – continua – con la semplicità di un’adolescente, a volte di una bambina vestita da principessa e con la bacchetta magica che spera di fare un clip e di cambiare le cose sapendo che quel colpo di bacchetta magica è solo il primo passo”.
Le parole di Jole sulla Calabria e l’omelia di Bertolone
L’omelia di monsignor Vincenzo Bertolone ha accompagnato questo momento di ricordi ma ricco di speranza per il futuro. Così come faceva Jole pensando alla sua terra, alla Calabria. Che lei definiva come “un prisma che ha tanti luci e tanti colori”. Voleva raccontarla con voce e occhi diversi rispetto a come spesso lo si fa. “Il mio sogno – diceva Jole – è di far conoscere la Calabria per quella che è realmente. Troppo spesso è raccontata in grigio e nero, ma in realtà è piena di colori”.
LEGGI ANCHE La Cittadella intitolata a Jole Santelli. Alla cerimonia presente anche Tallini