Cade il reato di associazione mafiosa e anche l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. E’ quanto deciso dal Tribunale del Riesame di Catanzaro nei confronti di Vincenzino Fruci, arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Imponimento” contro il clan Anello e ritenuto esponente di spicco dell’omonima famiglia considerata dagli inquirenti particolarmente influente sui territori di Acconia e Curinga.
Parzialmente accolto il ricorso presentato dagli avvocati Giuseppe Spinelli e Antonino Tillieci. I giudici catanzaresi hanno quindi annullato i reati di associazione mafiosa e tutti quelli di estorsione ma Fruci resta comunque in carcere perché lo stesso Tribunale ha confermato la custodia cautelare per i reati relativi al traffico di droga e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Parzialmente accolto il ricorso presentato dagli avvocati Giuseppe Spinelli e Antonino Tillieci. I giudici catanzaresi hanno quindi annullato i reati di associazione mafiosa e tutti quelli di estorsione ma Fruci resta comunque in carcere perché lo stesso Tribunale ha confermato la custodia cautelare per i reati relativi al traffico di droga e allo spaccio di sostanze stupefacenti.