Ci sono due assessori del Comune di Belvedere Marittimo in provincia di Cosenza, Luigi Cristofaro e Marco Liporace, fra i destinatari delle nuove perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Paola nell’ambito delle indagini sulla gestione di appalti pubblici da parte di un gruppo composto da amministratori, imprenditori e professionisti, collegati tra loro anche da una loggia massonica. L’indagine è coordinata dal procuratore di Paola, Pierpaolo Bruni, con i sostituti Francesca Cerchiara e Antonio Lepre, ed è condotta dai carabinieri della Compagnia di Scalea. I militari dell’Arma hanno perquisito abitazioni, auto e uffici alla ricerca di materiale utile all’inchiesta che riguarda diciotto persone. Sotto sequestro, attuato nei confronti di undici persone, sono finiti soprattutto telefoni cellulari, ritenuti fondamentali per evidenziare le comunicazioni all’interno del gruppo.
Le perquisizioni hanno riguardato: Maria Grazia Melega, 30 anni, di Santa Domenica Talao; Francesco Esposito, 37 anni di Tortora; Vincenzo Cristofaro, 41 anni, di Belvedere Marittimo; Silvano Cairo, 53 anni, di Belvedere Marittimo; Giuseppe Marsico, 59 anni di Scalea; Marco Liporace, 43 anni di Belvedere Marittimo; Maria Petrone, 74 anni di Scalea; Donato Vincenzo Rosa, 58 anni di Scalea; Raffaele Grosso Ciponte, 56 anni, di Belvedere Marittimo; Giuseppe Caroprese, 56 anni, di Belvedere Marittimo; Gianfranco Amodeo, 59 anni di Belvedere Marittimo.
Le perquisizioni hanno riguardato: Maria Grazia Melega, 30 anni, di Santa Domenica Talao; Francesco Esposito, 37 anni di Tortora; Vincenzo Cristofaro, 41 anni, di Belvedere Marittimo; Silvano Cairo, 53 anni, di Belvedere Marittimo; Giuseppe Marsico, 59 anni di Scalea; Marco Liporace, 43 anni di Belvedere Marittimo; Maria Petrone, 74 anni di Scalea; Donato Vincenzo Rosa, 58 anni di Scalea; Raffaele Grosso Ciponte, 56 anni, di Belvedere Marittimo; Giuseppe Caroprese, 56 anni, di Belvedere Marittimo; Gianfranco Amodeo, 59 anni di Belvedere Marittimo.
Tra le contestazioni ci sono quelle di associazione per delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti, violazione della Legge Anselmi. L’inchiesta, dunque, avrebbe evidenziato il ruolo di primo piano di Luigi Cristofaro, con un’associazione che avrebbe costituito un vero e proprio “cartello” capace di determinare l’aggiudicazione degli appalti.
LEGGI ANCHE| Inchiesta su appalti e massoneria, perquisizioni e sequestri nel Cosentino: 18 indagati (NOMI)