Le Regie ferriere di Mongiana tra le pagine di un libro, l’epopea delle “acciaierie dei Borbone” nel Vibonese

Il volume dello storico e ricercatore Unical, Elia Fiorenza, racconta un capitolo della storia industriale italiana, oggi divenuta museo
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Una storia economica importante, un polo industriale di notevoli dimensioni, considerata anche l’epoca in cui fu realizzato, che nel periodo di più intensa attività arrivò ad occupare fino a 1.500 operai.
É quella delle “Regie ferriere” di Mongiana, in provincia di Vibo Valentia, lo stabilimento in cui si produceva in una parte acciaio, che veniva commercializzato in tutto il Regno ed anche oltre, e in un’altra materiale bellico, come fucili e palle di cannone.
L’industria fu fondata dai Borboni nel 1770 e chiusa nel 1881 dopo l’avvento del Regno d’Italia. Una decisione con la quale fu cancellato, con una decisione alquanto discutibile, un patrimonio industriale che, se salvaguardato, avrebbe creato ancora benessere ed occupazione.
L’epopea delle “Regie ferriere” viene raccontata adesso nel libro “Le Regie ferriere di Mongiana”, di Elia Fiorenza, pubblicato da Rubbettino.

Un pezzo di storia dell’industria italiana

Fiorenza é uno storico e ricercatore dell’Università della Calabria. Il volume contiene una prefazione di Pasquale Giustiniani, ordinario di Filosofia teoretica della Pontificia facoltà di Teologia per l’Italia Meridionale di Napoli. “Non siamo soltanto – scrive Giustiniani – di fronte ad un’attenta ricostruzione della micro-storia industriale calabrese di età moderna e contemporanea, in particolare di fine Settecento e dell’Ottocento, ma anche di una messa a punto più ampia in grado di tratteggiare, con dovizia di fonti e notizie, un rilevante tassello della storia economica dell’Italia pre e post-unitaria”.
Il libro dà lo spunto a Fiorenza per illustrare l’evoluzione industriale dell’epoca attraverso “Le regie ferriere”, uno dei suoi esempi più emblematici. Grazie all’adozione di tecniche provenienti dall’Europa centrale, le “Regie ferriere” vissero un periodo di grande efficienza produttiva. Dopo l’avvento del Regno d’Italia, il complesso iniziò a mostrare i segni di un progressivo declino, culminato con la chiusura definitiva.
La storia delle “Regie ferriere” di Mongiana s’intreccia con le vicissitudini politiche e sociali italiane, raccontando con efficacia un capitolo significativo nella storia industriale del Paese. Attualmente la parte delle “Regie ferriere” in cui si producevano armi é stata trasformata in un museo, gestito dal Comune e dalla Pro Loco di Mongiana, che é aperto tutti i giorni e sta riscuotendo un notevole interesse. (Ansa)

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