M5S, Bruno: ‘Ecco perchè il prof. Aiello non può essere candidato’

Bruno e Aiello

(ndl) C’è un fronte interno – esiguo o massiccio lo vedremo presto – che avversa la candidatura Aiello del M5S.

Uno degli oppositori più ostinati è Renato Bruno, ex consigliere comunale di Scalea, il quale contesta documenti alla mano un reato di abusivismo edilizio del professore Unical.

Uno degli oppositori più ostinati è Renato Bruno, ex consigliere comunale di Scalea, il quale contesta documenti alla mano un reato di abusivismo edilizio del professore Unical.

“Durante l’intervista rilasciata alla trasmissione Cartabianca  in merito alla sua abitazione -asserisce Bruno – il prof. Aiello ha dichiarato che non si tratta di un abuso edilizio, ma di “un eccesso di volumetria autorizzato dal comune”.

Peccato che basti leggere la sentenza emessa dal Consiglio di Stato per comprendere che l’immobile è stato costruito in totale difformità dalla concessione edilizia rilasciata e venne emessa l’ordinanza di demolizione n°9/1989 a cui la famiglia Aiello fece richiesta di sanatoria.

LA QUESTIONE SANATORIA

Ma la sanatoria faceva riferimento ai piani terra e primo dell’immobile, lasciando cosi l’abuso per i piani semi-interrato e secondo.

A questo fecero seguito altre richieste di sanatoria e ricorsi sempre finiti con la soccombenza di Aiello.

Il prof Aiello, sempre nel corso dell’intervista, dichiara che “il Consiglio di Stato ha sospeso la procedura amministrativa rimandando al TAR e al Comune di Carlopoli”, infatti il Consiglio di Stato, con la sentenza n5368/2013, accertato l’abuso per i piani semi-interrato e secondo, dispone che il comune di Carlopoli dovrà scegliere quale delle alternative sanzioni applicare nel caso di specie.

Nonostante la sentenza del Consiglio di Stato, il comune ha proseguito a non adempiere a quanto richiesto infatti, come da delibera pubblicata sul sito del comune, il sig. omissis si rivolge al TAR diffidando il Comune di Carlopoli ad adempiere alla sentenza del Consiglio di Stato. Il TAR con sentenza 677/2015 dispone che il comune ha l’obbligo di concludere il procedimento amministrativo.

LA DELIBERA DELLA VERITA’

A questo punto, facendo un salto sul sito del comune di Carlopoli, (gli atti sono pubblici e potete verificare) con delibera n°44 del 9/07/2015, il comune, da mandato ad un ingegnere per “la valutazione sulla fattibilità delle demolizione senza pregiudizi della parte legittima del fabbricato”.

Per questo mandato a favore dell’ingegnere, come giusto compenso per il lavoro svolto, vengono impegnati 3000€ nel bilancio del comune di Carlopoli.

In pratica soldi pubblici che invece di essere messi a bilancio per altre cose, sono stati impiegati per la questione “abuso edilizio” dell’ immobile oggi di proprietà del Prof. Aiello.

E poi??? boh… per dichiarazione dello stesso Aiello siamo in attesa di disposizioni da parte del Comune, che proseguirebbe (se prendiamo per buone le parole del prof. Aiello) nel non adempiere a una sentenza del Consiglio di Stato del 2013 e ad una sentenza del TAR del 2015.”

http://m.edilportale.com/normativa/sentenza-11-11-2013-n-5368/2013/consiglio-di-stato-demolizione-delle-parti-abusive-di-edifici_30e2c6f3-cc02-42c6-9bfe-8247856e9895.html

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