Svolta nelle indagini sul maxi furto da 800mila euro messo a segno a ottobre in una gioielleria di via Bocca di Leone, nel cuore di Roma. Su delega della Procura, i carabinieri della stazione di San Lorenzo in Lucina, hanno notificato un’ordinanza, emessa dal gip della Capitale, che dispone misure cautelari nei confronti di 8 persone di cui 4 arresti e 4 obblighi di presentazione in caserma. A finire in manette i tre autori materiali del furto e una donna che avrebbe stipulato polizze di pegno per sostituire i gioielli rubati con contanti. Disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di gioielli e monili per 120mila euro.
L’indagine dei carabinieri, diretta dal pm del gruppo specializzo presso la Procura che si occupa di reati gravi contro il patrimonio, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, è durata circa 3 mesi. L’attività investigativa è partita dopo il furto da film commesso nella notte tra il 2 e il 3 ottobre nella gioielleria a due passi da piazza di Spagna grazie a un buco aperto nel muro effettuato da una parete del palazzo attiguo al negozio. Il furto, infatti, studiato da tempo nei minimi dettagli (sono stati ricostruiti almeno 5 sopralluoghi notturni immortalati dalle telecamere), è stato portato a termine mediante l’accesso nel corridoio dell’androne condominiale della palazzina sita al civico 43, confinante con l’oreficeria, da parte di persone che hanno praticato prima un grosso foro nel muro e poi, mediante l’utilizzo della fiamma ossidrica e senza accedere nella gioielleria, hanno tagliato l’armadio blindato, situato in corrispondenza della parete forata, e la cassaforte contenuta all’interno.
L’indagine dei carabinieri, diretta dal pm del gruppo specializzo presso la Procura che si occupa di reati gravi contro il patrimonio, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, è durata circa 3 mesi. L’attività investigativa è partita dopo il furto da film commesso nella notte tra il 2 e il 3 ottobre nella gioielleria a due passi da piazza di Spagna grazie a un buco aperto nel muro effettuato da una parete del palazzo attiguo al negozio. Il furto, infatti, studiato da tempo nei minimi dettagli (sono stati ricostruiti almeno 5 sopralluoghi notturni immortalati dalle telecamere), è stato portato a termine mediante l’accesso nel corridoio dell’androne condominiale della palazzina sita al civico 43, confinante con l’oreficeria, da parte di persone che hanno praticato prima un grosso foro nel muro e poi, mediante l’utilizzo della fiamma ossidrica e senza accedere nella gioielleria, hanno tagliato l’armadio blindato, situato in corrispondenza della parete forata, e la cassaforte contenuta all’interno.